8 Aprile 2020 - 13:06 . Trieste . Retesociale

Cibo per i poveri a San Saturnino e don Marco si commuove: “Avete un grande cuore”

La parrocchia di San Saturnino
La parrocchia di San Saturnino

Spesa solidale, raccolta del sangue, messa pasquale in streaming. La chiesa di San Saturnino sta attivando tutte le sue dimensioni, materiali e spirituali, per rimanere in contatto con fedeli durante l’emergenza Covid-19. E il quartiere risponde con entusiasmo e partecipazione.

”La nostra gente ha un cuore grande, continuate così. Vedere tutti questi beni di prima necessità lasciati per i poveri mi ha commosso“, ha spiegato a RomaH24 don Marco Valente, storico parroco di San Saturnino.

Sono tantissime le donazioni del quartiere

Padre, si aspettava così tanta partecipazione?
“Il nostro rapporto con il quartiere è particolare, unico. C’è grande compattezza, grande voglia di vivere insieme le difficoltà. Per cui sì, mi aspettavo una risposta importante ma non a questi livelli. Ogni giorno arrivano prodotti alimentari, buoni spesa e beni di prima necessità. È incredibile, riusciamo a riempire decine di scatoloni ogni giorno. Voglio ringraziare tutti”.

Come funziona il vostro servizio solidale?
“Chi vuole può portare i doni per i bisognosi quando vuole, la chiesa è sempre aperta. Poi, i nostri volontari e quelli della Caritas si occuperanno di distribuirli nel quartiere e non solo. Per ogni dubbio o informazione, potete chiamare il numero della chiesa allo 06 8440 7401“.

Quindi aiuterete anche le sacche di povertà fuori dal Trieste-Salario?
“Assolutamente sì. E questo, ci tengo a dirlo, è possibile anche grazie alla grande partecipazione dei residenti e dei nostri fedeli. Il nostro è quartiere agiato, c’è benessere. Non dico che non esistano casi di difficoltà anche qui ma, con questa crisi causata dal Coronavirus, dovevamo fare di più. Dovevamo uscire dal quartiere stesso, aiutando i poveri di tutta Roma, i senzatetto, i nomadi, gli invalidi e tutti coloro che hanno bisogno di ricevere la spesa a casa”.

Quali sono le situazioni più drammatiche con cui vi siete interfacciati?
“Sono molto preoccupato per i campi nomadi e so che anche la stampa ne avete parlato. Penso, ad esempio, al campo di via del Foro Italico, dove mancano sia le misure igienico sanitarie che i viveri. Noi stiamo provando ad aiutarli come possiamo portandogli pane, pasta, biscottame e beni di prima necessità”.

Non solo la spesa solidale, anche la raccolta del sangue è stata un grande successo. Ce ne parla?
“Ecco, il seguito che ha avuto la raccolta del sangue mi ha davvero commosso. In tutto sono venute quasi cento persone a donare. Voglio ringraziare pubblicamente il personale del servizio trasfusionale dell’ospedale Bambino Gesù, che si occupa con grande professionalità di adempiere al servizio. Questa emergenza ci ha reso tutti volontari, solo con azioni concrete e non effimere ne usciremo”.

San Bellarmino, Santa Emerenziana e, naturalmente, San Saturnino. Le iniziative solidali stanno coinvolgendo molte chiese del quartiere. Quanto è importante il vostro aiuto in momenti come questi?
“È fondamentale e mi auguro che queste iniziative si propaghino ancora di più. Questo è il nostro momento, non possiamo abbandonare i nostri fedeli come ha detto Papa Francesco”.

Per Pasqua state organizzando qualcosa di particolare? Utilizzerete lo streaming per diffondere la parola di Dio?
“Assolutamente sì. Daremo la messa nel pomeriggio per non andare in concomitanza con quella di Papa Francesco della mattina”.

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