8 Luglio 2018 - 16:03 . Nomentana . Cultura

Bunker Villa Torlonia: da rifugio per il Duce a luogo di riparo per i residenti

Da martedì 10 luglio il bunker di Villa Torlonia, fresco di ristrutturazione, sarà restituito al pieno godimento della città e del quartiere. Era chiuso dall’ottobre 2016. “Questo spazio racconta un periodo invisibile della storia della città, di solito preferiamo celebrare la fine della guerra”, sottolinea Claudio Parise Presicce, Sovrintendente capitolino.

Una curiosità sul bunker, quasi fosse una preveggenza. Il Duce scriveva nel suo diario: “È curioso come, mano a mano che i lavori si avviassero al compimento, la mia antipatia per il rifugio aumentasse per qualche cosa di oscuro che sentivo in me. Sentivo, cioè, che una volta finito, quel rifugio sarebbe stato completamente inutile”. In effetti il 25 luglio 1943, quando il Re fece arrestare il Duce dopo la drammatica seduta del Gran Consiglio del Fascismo, i lavori del bunker non erano ancora terminati: rimase incompiuto, senza porte blindate, copertura esterna del pozzo e senza sistema di filtrazione d’aria.

Fu però utilizzato dagli abitanti della villa e del quartiere durante i frequenti allarmi e bombardamenti che si susseguirono fino al 5 giugno 1944: “Il fallimento del progetto fascista”, spiega il vice sindaco Luca Bergamo, “lo rese utile ai residenti della zona”.

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