23 Febbraio 2022 - 7:20 . Africano . Cronaca

Bassotto morto a Villa Chigi, le regole da rispettare nelle aree cani. Il Municipio: “C’è un problema di gestione”

Il bassottino
Il bassottino

di Marco Barbaliscia 

Preoccupazione, sdegno, ma anche voglia di cambiare le cose. La tragica morte di un bassotto avvenuta domenica 20 febbraio a Villa Chigi ha riacceso i riflettori sulla sicurezza all’interno dei parchi e sui comportamenti che tutti i cittadini sono tenuti a seguire. Aggredito da un cane di taglia più grande, per il piccolo non c’è stato nulla da fare. Il fatto è avvenuto all’interno dell’area cani, luogo anch’esso tutelato da regole che vanno rispettate.

Aree cani, i comportamenti da seguire per la sicurezza delle persone e degli animali

Villa Chigi
La parte alta di Villa Chigi

Maurilia Amoroso, responsabile Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) di Roma aiuta a fare ordine sul tema: “Le regole ci sono, ma non sempre sono conosciute da tutti i proprietari dei cani e l’attuale regolamentazione sarebbe da integrare”, dice a Roma H24. Poi precisa: “Nelle aree cani, gli animali possono essere tenuti senza guinzaglio e museruola sotto la responsabilità del proprietario. I cani di indole aggressiva, però, sono esentati e devono sempre indossare guinzaglio o museruola”.

La responsabile commenta poi quanto accaduto a Villa Chigi: “Il proprietario del cane aggressore può essere denunciato entro 48 ore dal fatto e il giudice potrebbe quantificare un risarcimento. Il cane non rischia nulla, la soppressione non esiste più. Solo in caso di aggressione a persona, l’animale viene al massimo messo sotto sequestro e in isolamento per sei mesi per essere attentamente valutato dai veterinari ed in caso curato”.

Regole ferree all’interno delle aree cani non ve ne sono – sottolinea Amoroso – “ma deve regnare il buon senso. Ognuno deve conoscere il proprio animale e ne è responsabile. Non bisogna mai distrarsi o pensare che l’area cani sia un parco divertimenti. Il cane cerca sempre l’attenzione del suo padrone e non va ignorato”.

Un altro tema attuale è quello dei controlli: “Sarebbe bello che vi fosse un presidio all’interno dei parchi o una figura di riferimento alla quale rivolgersi in caso di necessità, ma ruoli così non esistono”, dice Amoroso. Che aggiunge: “Questo tema mi è molto a cuore, ma per gli animali la tutela nel nostro paese è quasi nulla. Le nostre uniche armi a disposizione sono il buon senso e la massima attenzione”.

Cosa fare, dunque, se il proprio cane aggredisce un altro animale? “Se si verifica una situazione di pericolo tra due cani, entrambi i proprietari devono intervenire e, simultaneamente, afferrare il proprio animale per le zampe posteriori. I cani, così, perdono l’equilibrio, e il pericolo cessa. Bisogna, però, agire insieme, perché se lo fa solo uno dei due padroni, poi l’altro cane prende il sopravvento”, chiude Amoroso.

La situazione di Villa Chigi e l’esempio di Villa Paganini

Villa Paganini
Il giardino di villa Paganini

Residenti e cittadini, intanto, hanno dato vita ad una vera e propria mobilitazione chiedendo più controlli e sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole. Il numero dei cani nella città di Roma è visibilmente aumentato e, secondo i dati delle Asl canine, sono poco meno di 500mila gli esemplari presenti nella capitale, per una media quasi di uno ogni sei abitanti.

Il problema, per numeri e per soggetti coinvolti, è quindi di ordine pubblico. Un concetto ripreso anche da Paolo Peroso, presidente dell’Associazione ‘Amici di Porta Pia’ e tra i responsabili dell’area cani di Villa Paganini: “Abbiamo in gestione la zona da due anni”, racconta a Roma H24. “Questo significa che ci occupiamo della pulizia, dello smaltimento delle deiezioni e del controllo. Controllo significa anche apporre regole ben visibili per chi frequenta l’area”.

Episodi simili tra animali – sottolinea Peroso – “si possono verificare, è nella natura delle cose. Bisogna però essere presenti, evitare che si sfoci in tragedie. Una caccia ai colpevoli o scontrarsi tra padroni non porta a nulla, urge trovare una soluzione condivisa. Il cane non è un giocattolo. Mi dispiace molto per quanto accaduto al bassotto a Villa Chigi. Serve il rispetto delle regole, l’educazione al portamento e avere a mente che un cane è un animale e i suoi comportamenti non possono essere sempre prevedibili”.

Le risposte delle istituzioni

Maggiori controlli e rispetto delle regole. In questa direzione si muovono anche le istituzioni, come confermato da Rino Fabiano, assessore all’Ambiente del II Municipio: “Quanto accaduto a Villa Chigi è tremendo”, ha detto a Roma H24. Poi ancora: “La situazione del parco è attenzionata. L’abbandono che lo caratterizza da almeno dieci anni ha ridotto l’area verde ad essere utilizzata quasi esclusivamente da runner e dai proprietari di cani”.

Il Municipio è a lavoro per cercare d’intervenire: “Il Comune deve riqualificare l’area in modo che si ripopoli di gente. L’area cani va attrezzata e normata. L’ufficio aree ludiche per cani da troppo tempo ha abdicato questo ruolo e se non intervengono volontari o associazioni queste zone restano abbandonate a loro stesse”, dice Fabiano.

Un piccolo passo avanti nella gestione delle aree cani è stato portato avanti: “Ho scritto al Dipartimento e come Municipio abbiamo preso l’onere di gestire e manutenere quattro aree cani del territorio. Queste sono quelle di parco Di Lorenzo (via Boemondo), via Lanciani, via Makallé (di fronte Villa Leopardi, ndr) e l’area verde di viale Tiziano dietro la chiesa di Sant’Andrea del Vignola. Sulle altre aree cani, al momento, non abbiamo competenza”, racconta Fabiano.

Il territorio del II Municipio e i numerosi parchi sono pieni di altre aree cani che però, sottolinea l’assessore, “sono informali e devono essere normatizzate. Il Comune deve riprendere in mano la situazione”. L’ultima battuta è poi dedicata al tema dei controlli: “Pensare di poter mettere presidi h24 su tutte le aree cani è utopico. In caso di necessità bisogna chiamare i vigili urbani che hanno competenza di intervenire anche in questi spazi”.

Il tema, più che i controlli, – chiude l’assessore – “riguarda la gestione delle aree cani. Dove c’è una gestione da parte di un’associazione che si costituisce anche sotto regolamento, le cose funzionano. Dove non ci sono, sta al buon senso di chi le frequenta. Serve rispetto, ma come Municipio non abbiamo competenza di chiudere le aree cani non dateci in adozione”.

Il Municipio segue il tema e lavora per trovare una soluzione definitiva. Andrea Rollin, presidente della Commissione Ambiente al II Municipio, informa che “nella giornata di venerdì 25 febbraio è convocata una commissione per affrontare il tema della gestione, della manutenzione e della sicurezza delle aree cani”. Tra le proposte da incentivare, chiude Rollin, “c’è quella di mettere una cartellonistica con le regole, adeguata ed aggiornata”.

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