Una class action contro Ama, per i troppi disservizi a fronte di pagamenti a volte ingenti di tariffe rifiuti. L’idea, che sta circolando da tempo tra cittadini e associazioni di Roma, è stata recentemente rilanciata da alcuni residenti del Trieste-Salario attraverso i social network.

“Sono favorevole, ma una class action non si può fare” spiega Angelo Artale, coordinatore del Tavolo della Qualità del secondo municipio, punto di riferimento per cittadini, associazioni, realtà produttive e commerciali della zona. “Il Parlamento non ha ancora approvato il disegno di legge che va a modificarla, e non può essere utilizzata per Ama. Ma si possono fare altre cose”. Per esenpio? “Come Tavolo della Qualità – prosegue Artale – abbiamo preparato una diffida standard che ogni cittadino può inoltrare per richiedere la parziale restituzione di quanto pagato per un servizio effettivamente non erogato. Se AMA paga, bene. Altrimenti noi mettiamo a disposizione un avvocato con spese legali “politicamente” concordate”.