8 Settembre 2020 - 12:50 . Trieste-Salario . Cronaca
Amnesty raccoglie 150mile firme per liberare Zaki. Ma l’Ambasciata d’Egitto le rifiuta
Amnesty International torna a manifestare davanti all’ambasciata d’Egitto per chiedere la liberazione di Patrick Zaki. Dopo il sit-in del 19 febbraio, in occasione dei sette mesi dall’arresto dello studente egiziano (l’8 febbraio), gli attivisti che si battono per i diritti umani si sono ritrovati nella mattinata di martedì 8 settembre davanti all’ingresso di Villa Ada, in via Salaria, per protestare contro la detenzione del giovane.
“Abbiamo raccolto oltre 150mila firme per chiedere la liberazione di Zaki – spiega Giulia Groppi, responsabile Relazioni istituzionali di Amnesty International Italia -. Avremmo voluto consegnarle all’Ambasciata d’Egitto (che ha sede all’interno del parco, ndr), ma ci è stato impedito di entrare. Vorrà dire che le manderemo per posta. Non ci fermeremo di certo qui”.
Gli attivisti, dunque, sono stati costretti a riportarsi a casa il pacco di cartone in cui avevano raccolto le firme da febbraio a oggi. Alcuni di loro hanno esposto striscioni di protesta contro la detenzione dello studente dell’Università di Bologna: “Free Patrick”, “Stop alla violazione dei diritti umani in Egitto”, “Patrick libero subito”, sono alcuni degli slogan. Tanti i giovani del quartiere che hanno partecipato al presidio in difesa del 27enne.
LEGGI l’intervista a Laika nello speciale (a cura di Roberta Bonetti)
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LEGGI lo speciale sul sit-in davanti all’Ambasciata d’Egitto (a cura di Daniele Galli)
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GUARDA le foto del poster di protesta apparso sulle mura di Villa Ada
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