1 Gennaio 2020 - 12:47 . Trieste-Salario . Cronaca
Alberi crollati, i comitati del quartiere: “Ecco di chi e quali sono le colpe”
Gli attivisti del verde e del decoro urbano del quartiere sono dalla parte degli alberi e chiedono più manutenzione. Il crollo di un pino, domenica 22 dicembre, a piazza Annibaliano ha risvegliato le polemiche sulla gestione del patrimonio arboreo della Capitale e del Trieste-Salario. Per una parte della cittadinanza i pini andrebbero abbattuti, così da prevenire ogni pericolo.
Ma i volontari del territorio non ci stanno: “Non esistono alberi sbagliati per la città”, spiega Lorenzo Grassi di Osservatorio Sherwood, “tanto meno i pini che sono un simbolo storico irrinunciabile del paesaggio romano. Non esistono alberi killer. Esistono, invece, potature sbagliate che disequilibrano le chiome e lavori sbagliati che danneggiano irrimediabilmente le radici. Esistono tagli killer – irresponsabili e poco lungimiranti – ai fondi per la cura, la manutenzione e il ciclico rinnovo del patrimonio arboreo urbano. Un polmone verde che ci consente di sopravvivere allo smog”.
Di parere simile è Massimo Proietti Rocchi, presidente degli Amici di Villa Leopardi: “Bisogna fare controlli sulle alberature più vecchie come quelle di corso Trieste, ma non dobbiamo abbandonarci al panico contro gli alberi. Anche perché più verde continueremo a tagliare e più modificheremo il clima”.
Paolo Peroso, degli Amici di Porta Pia, allarga il discorso, spiegando che non bisogna puntare il dito solo contro la sindaca: “Basta scaricare le responsabilità su un unico soggetto, che poi è sempre Virginia Raggi. È troppo semplicistico addossarle tutte le colpe. Andiamo a scavare i nomi di chi ha avuto in cura il verde cittadino negli ultimi 20 anni, dai dirigenti agli agronomi, fino agli operai. Perché il vero problema è che è mancata una progettazione per la cura del verde”.