Vocca e il MedFilm Festival

Ginella Vocca è la madre del MedFilm Festival. Il concorso cinematografico dedicato a film dei Paesi dell’area del Mediterraneo è arrivato alla sua ventitreesima edizione. La kermesse si sta svolgendo nel Trieste-Salario, al cinema Savoy e al museo Macro, da venerdì 10 novembre e si chiuderà il 18.

Ginella ha studiato Giurisprudenza per poi scegliere di frequentare il corso di regia Silvio D’Amico. Per un po’ di anni ha lavorato come attrice, poi è arrivata l’idea della manifestazione. “Mio padre – racconta – lavorava in Africa, tramite lui arrivavano i fermenti culturali di quei popoli e mi rendevo conto che in Italia non c’era spazio per questo genere di produzioni nei circuiti culturali.

Decisi allora di creare il concorso che è stato un compagno di vita”. Vocca, nelle diverse edizioni, ha portato nomi importanti della cinematografia africana, in Italia sconosciuti. “Consegniamo ogni anno il Premio Koiné – spiega – in questa edizione, dedicata alle donne, lo ha ricevuto Emma Bonino.

“Ricevo il premio come un impegno ad andare avanti, un’assunzione di responsabilità – ha detto Bonino – quella di prendere a cuore i problemi del Mediterraneo, che non è un mare che ci separa ma un piccolo lago che ci unisce”. “Il Festival – afferma Ginella – è fondamentale per lanciare messaggi di integrazione e convivenza culturale: è necessario che le istituzioni ci sostengano. Ma il nostro progetto è stato bocciato – prosegue – nell’avviso pubblico del Comune di Roma, Contemporaneamente Roma. Trovo sia stato un danno alla cultura della città”.

Le novità di questa edizione sono la proiezione di sedici corti realizzati da ragazzi del progetto Torno Subito Cinema e due mostre: una del fotografo Mimmo Frassinetti nel Mercato rionale Nomentano, l’altra nello Spazio Area del Macro dedicata alla democrazia ritrovata in Tunisia. Qui, ogni giorno si tengono delle letture sul Mediterraneo, dalle 17 alle 19,30.

 

(Cristiana Ciccolini)

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