Pimpinella e i segreti del Coppedè
Un altro volume dedicato al Coppedè. E non è il primo che Giovanna Pimpinella, storica dell’arte, scrittrice e giornalista, dedica al quartiere romano costruito dall’architetto Gino Coppedè, tra il 1914 ed il 1927, nel Trieste-Salario. Il volume (Coppedè a Roma, edito da Palombi) uscito appena qualche giorno fa, è una guida da sfogliare mentre si visita il “quartiere nel quartiere”, che prende il nome dall’architetto progettista. Ma anche un libro per chi vuole approfondire i segreti del magico luogo.
Le pagine, svelano, come un piccolo dizionario, anche i segreti più nascosti, compresi i simboli massonici.
“L’insieme degli edifici – spiega Pimpinella – che si sviluppano su piazza Mincio per affacciarsi sulla direttrice di via Tagliamento meraviglia il passante per la complessità dei simboli, tra affreschi e sculture, che animano le finestre, i portoni, l’insieme delle facciate. Una complessità – prosegue – che attinge dalle forme romane, medievali, rinascimentali, spesso con una rilettura liberty talmente movimentata da diventare a volte confusa, come quei giochi enigmistici che richiedono di individuare un particolare in mezzo ad una scena piena di oggetti. Da qui nasce la bellezza ed il fascino di questo senso del decoro, che per la sua unicità diventa un vero e proprio stile che prende il nome dal suo inventore, Gino Coppedè appunto”.
Tra i misteri e le curiosità che il libro riporta, l’autrice presta un’attenzione particolare al Coppedè come location di film dai generi più disparati. Non tralasciando i progetti realizzati dall’architetto in altre zone della Capitale.
(Cristiana Ciccolini)