Trieste-Salario

Paolo Genovese torna sul set nella Capitale

di Daniele Petroselli

Da qualche giorno è di nuovo sul set Paolo Genovese. Il regista del Trieste-Salario infatti ha iniziato le riprese de “Il primo giorno della mia vita“, tratto dal romanzo che ha scritto 4 anni fa. “Sto lavorando da tanto e ci tengo moltissimo”, ha confessato in una intervista al festival online “Capri, Hollywood“.

“Girerò interamente a Roma – ha raccontato il regista, che vive al Coppedè -. È una storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra crollare. Ora che vediamo tutto nero, il film arriva nel momento giusto, anche emotivamente. Sono orgoglioso del mio cast, lavoro per la prima volta con Toni Servillo, il personaggio che interpreta è difficile, sospeso tra il reale e il surreale, troveremo insieme una chiave interpretativa. Poi ci sono Margherita Buy, Vittoria Puccini, Valerio Mastandrea, Sara Serraiocco, è un film corale”.

Ma c’è anche un altro progetto che è finito in standby ma che il regista, tra i protagonisti del volume Typimedia “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)“, ha voglia di riprendere: “L’uscita di ‘Supereroi’, con Jasmine Trinca e Alessandro Borghi, era prevista a gennaio per Medusa. Vedremo che cosa succede, aspettiamo e resistiamo, abbiamo voglia di mostrarlo al cinema, la sala restituisce un’emozione che nessun altro mezzo può dare. I film si fanno per il pubblico e per farli vedere sul grande schermo. Nel 2021 potrei ritrovarmi con due film pronti che ancora nessuno ha visto: è paradossale e un po’ frustrante. Sono però ottimista, la sala è un posto che può essere sicuro, con adeguati distanziamenti e tutte le precauzioni”.

Mentre su un film ambientato durante la pandemia Genovese ammette: “Alcune sofferenze sono catartiche, quindi a volte le tragedie vanno mostrate: le torri gemelle, l’olocausto, per non cancellare la memoria. Raccontare il periodo della sofferenza ha un senso quando si raccontano gli eroi che lo hanno affrontato. Il virus è stato un nemico invisibile, i singoli cittadini poco potevano fare. Io non lo vorrei rivivere questo periodo al cinema, è stato buio. Queste storie abbiamo voglia di buttarcele alle spalle”.

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