Trieste-Salario | Federico Palmaroli

Palmaroli e il suo nuovo libro con le frasi di Osho

di Daniele Petroselli

Una pagina su Facebook nata per caso nel 2015, ma che oggi, grazie al successo che ha ottenuto, conta più di un milione di follower. Parliamo di “Le più belle frasi di Osho“, creata da una conoscenza del quartiere come Federico Palmaroli. Che ora, proprio per Natale, ha deciso di uscire in libreria con un nuovo volume, edito da Rizzoli.

Vedi de fa poco ‘o spiritoso” il titolo del volume, che raccoglie i migliori “meme” di Palmaroli,  protagonista anche del volume Typimedia “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)“, creati in questo 2020 e che sono diventati lo specchio di un Paese in bilico tra profonde certezze e grandi contraddizioni. Come sempre nelle sue foto si uniscono, grazie a una satira graffiante e al dialetto romanesco, l’attualità e la politica italiana.

Una delle ultime vignette create da Palmaroli

Purtroppo nell’ultimo periodo non si è parlato d’altro che di Covid, da marzo in poi tutte le vicende della politica hanno ruotato intorno a quello, e questo per la satira da un lato è un po’ un limite – ha spiegato Palmaroli in un’intervista all’Adnkronos -. Quando ci sono i provvedimenti sulle chiusure, sugli orari, su misure che riguardano la propria libertà personale, beh cimentarsi su quello è un modo per vincere a mani basse. La vera difficoltà del fare satira politica è farla quando non c’è granché su cui parlare“.

E poi ha ammesso: “Più che di personaggi ora parliamo di temi e, cercando la chiave dell’ironia in questa fase, le contraddizioni all’interno del governo sono sicuramente un filone comico. Conte in primis perché è quello che si espone di più. Poi per carità. C’è sempre il Papa che ci sta mettendo del suo (scherza, ndr)”.

Palmaroli scherza anche sul bonus cashback

A Repubblica invece Palmaroli ha parlato di come il suo “Osho” abbia fatto presa in tutto il Paese: “Vado particolarmente forte in Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo. Pure in Emilia. E poi, non so perché, in Puglia. In Campania ho difficoltà a sfondare: lì hanno un’altra tradizione comica dialettale. Il romano è più semplice. Anche se qualche purista mi critica perché non uso la lingua del Belli. Ma a me quello non interessa”.

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