Lodoli analizza il ruolo del prof

Un’analisi di Marco Lodoli sul quotidiano la Repubblica, in merito al ruolo del professore.  Lo scrittore e giornalista del Trieste- Salario, in un articolo del 15 febbraio, afferma: “Ho l’impressione che da parecchio tempo nelle scuole dei quartieri più difficili si sia spezzato quel principio di autorità – spiega – per il quale chi sta in cattedra merita rispetto e obbedienza incondizionati.

Il professore non viene più visto come la figura che rappresenta e trasmette la cultura e la conoscenza, e che per questo deve essere ascoltato in silenzio, perché lui sa cosa fare e cosa dire”.  Il prof ha cambiato veste in questo tempo, Lodoli lo sa bene, infatti, insegna in un liceo romano.

“Oggi il professore – sottolinea – deve guadagnarsi giorno dopo giorno, ora dopo ora, stima e attenzione. E nonostante l’impegno, può accadere di ritrovarsi davanti uno studente che dice: non mi importa niente di quello che sta spiegando, io esco, vado al bagno, vado a fumare una sigaretta. È una sfida, una provocazione, un’offesa difficile da sopportare. Capita anche a me. Urlare, battere i pugni sulla cattedra non serve”.

Gli studenti di oggi sono sfrontati e senza rispetto. “A ogni parola feroce – continua – sono abituati a rispondere con parole ancora più feroci”. Sono giovani che non possono essere affascinati con la letteratura. “Chi pensa di conquistarli ripetendo la solita lezione fatta bene su Foscolo o D’Annunzio si sbaglia”. E allora che fare si chiede Lodoli? “Credo che l’unica strada sia quella di farli sentire persone preziose, di far capire loro che la scuola è forse l’unico posto in cui sono considerati, riconosciuti, amati”.  

(Cristiana Ciccolini)

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