Cotroneo e il “demone della perfezione”

di Daniele Petroselli

Per questo 2020, Roberto Cotroneo, scrittore del quartiere, ha deciso di “regalarsi” un altro libro. Protagonista è uno dei più grandi (e controversi) pianisti del Novecento, del quale quest’anno è caduto il centenario della sua nascita, Arturo Benedetti Michelangeli.

Lo scrittore, saggista e giornalista, protagonista tra l’altro del volume Typimedia “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)“, da sempre grande appassionato di musica, aveva già narrativamente raccontato la figura dell’artista nel romanzo “Presto con fuoco“, uscito venticinque anni fa. Stavolta però ne “Il demone della perfezione – Arturo Benedetti Michelangeli l’ultimo dei romantici“, ha voluto comporre una biografia, dove hanno spazio momenti chiave della sua vita, oltre a testimonianze date da chi ebbe modo di conoscerlo e di frequentarlo.

Arturo Benedetti Michelangeli venne definito il “nuovo Liszt”. E i successi si susseguirono nella sua carriera. Ma, come rappresenta lo stesso Cotroneo, quei trionfi vennero conquistati pagando un prezzo durissimo in termini di perenne ricerca della perfezione, di una perfezione che si collocava al limite estremo, e forse oltre, delle capacità umane. Insomma una vita sì piena di soddisfazioni ma tormentata, per colpa di una battaglia costante per superare se stesso.

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