Borghi esplora le Ville del quartiere

Maurizio Borghi, ingegnere che si dedica a tante attività molto eterogenee tra di loro, è un grande osservatore. Soprattutto del Trieste-Salario, dove vive da trent’anni. Gli piace guardare criticamente ciò che lo circonda e giorni fa ha voluto esplorare alcune delle sue Ville storiche. “Villa Albani – racconta – è chiusa, un vero peccato. Intorno al laghetto di Villa Borghese, che rappresenta i miei luoghi dell’infanzia, sono scomparse le aiuole, non c’è erba né un fiore. Vicino al Bio Parco, il giardino zoologico, ho trovato immondizia non raccolta da diversi giorni”. Incuria e abbandono, insomma. “Nonostante io abbia trovato molti luoghi di ristoro rispetto a una volta – continua – vedo opportunità economiche sprecate. I parchi sono un biglietto da visita per una città: funziona così in tutto il mondo. Dovrebbero essere organizzati con verde, fiori, irrigazione, centri di lettura e musica per garantire il massimo del relax. Invece, ho trovato confusione e ciclisti spericolati. Al Central Park di News York – conclude – una mia nipote si è accesa una sigaretta ed è arrivato un poliziotto per farle la multa”.

(Cristiana Ciccolini)

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