Albinati: “La cultura secondo me”

Edoardo Albinati spiega in modo analitico il suo concetto di cultura. Lo scrittore lo fa in una video-intervista sul sito della Rai, registrata nel festival “Dialoghi sull’uomo 2017” di Pistoia. “Ma siamo sicuri – dice tra l’altro – che chi legge libri e vede film, ascolta concerti sia intellettualmente e moralmente migliore di un altro che non lo fa? Me lo sono domandato. I più infami e sanguinosi crimini sono stati spesso commessi da persone acculturate. Quindi non si può affermare questo”.
Allora che serve la cultura? “E’ un accrescimento individuale – spiega – che serve ad ampliare la propria consapevolezza. Esistono delle virtù naturali: la genuinità, l’innocenza e la mitezza, che non possono essere insegnate. Allora – prosegue – da questo punto di vista, la cultura può solo dare più possibilità”.
Albinati insegna lettere nel carcere Rebibbia di Roma. “La cultura – prosegue – può essere una opportunità di riscatto per i detenuti. Non non è detto che non tornino a delinquere, ma li rende più consapevoli”. Albinati nel 2016 ha vinto il Premio Strega con “La scuola cattolica”, tra qualche giorno uscirà il suo nuovo romanzo: “Un adulterio”, edito da Rizzoli.

(Cristiana Ciccolini)

Sostieni RomaH24 Sostieni RomaH24
grazie