Cestoni porta Novecento di Baricco sul palco
E’ cresciuto nella trattoria di famiglia: un locale storico del Trieste-Salario che si chiamava La Gazzella. Il ristorante, che fino a tredici anni fa Marcello Cestoni gestiva personalmente, ora ha cambiato nome: è L’Osteria dell’Ingegno. Il ristorante, è stato aperto negli anni 50 proponendo piatti della cucina tradizionale romanesca, con particolare riguardo per l’Amatriciana.
Marcello, fin da bambino frequentava la trattoria dei suoi genitori per poi, da grande, prendere le redini dell’attività di famiglia. “Ricordo – spiega – che la trattoria era frequentata anche da personaggi famosi, anche del quartiere. Ad esempio: Renzo Arbore, Vittorio Gassman, Lino Banfi e Gianni Boncompagni, Renato Zero, Sergio Rubini, Alan Sorrenti, Giorgio Chinaglia”. Poi, Marcello ha preferito dedicarsi ad altro.
Oggi lavora come event manager in un’azienda informatica, la Oa Point S.r.l., ma il suo tempo cerca di spenderlo anche per fare qualcosa che riesca a nutrire la sua anima: recitare. “Ho scoperto questa passione da qualche anno – dice – ho iniziato con un corso e ora mi esibisco in spettacoli con la mia compagnia. Sabato 24 febbraio è stato in zona Centocelle con“Finché luce non ci separi”. E per luglio al Teatro Brancaccino sta preparando una commedia ispirata al libro Novecento di Baricco.
(Cristiana Ciccolini)