21 Dicembre 2018 - 14:15 . Trieste-Salario . Cronaca
Caso Orlandi, il fratello Pietro: “Dopo 35 anni è ora di ritrovarla”
Dopo la conferma che le ossa ritrovate nella sede della Nunziatura Apostolica di via Po, nel Trieste-Salario, sono di un uomo e risalgono a prima della Seconda Guerra Mondiale, torna a parlare Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, scomparsa nel nulla il 22 giugno del 1983. “Se mia sorella è morta, credo che dopo 35 anni sia ora di fare qualcosa per ritrovarla, per ritrovare almeno il suo corpo e dare relativamente pace a me e alla mia famiglia – ha detto a Radio Cusano Campus – E poi cercare di capire come è morta, chi l’ha rapita e uccisa, perché due cose sono certe: Emanuela non è scappata di casa e non si è suicidata. In occasione di questo Natale, il 35esimo senza Emanuela, rilancio il mio appello al Papa e al Vaticano“. E confessa: “Il problema è che non ci danno risposte e questa è la cosa più assurda. Un muro di gomma. Papa Francesco, almeno a Natale, dica una parola su Emanuela! Ma non la dirà mai. Mi disse solo ‘Emanuela è in cielo’, quindi sa che è morta? Per la Chiesa la scomparsa di Emanuela è un argomento chiuso, che deve restare chiuso”.
LEGGI lo speciale sui misteri del Trieste-Salario (a cura di Emiliano Magistri)