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Essere “pariolini” oggi, contro degrado e caos
di Federica CapatiDire “abito ai Parioli” è una garanzia. La garanzia che la persona con cui si sta parlando annuirà perché “conosce”. Perché tutti conoscono il quartiere Parioli, anche chi non ha mai messo piede a Roma. Sarà per i film, sarà perché è un quartiere storico della “Roma bene”. Sta di fatto che Parioli è un “brand”, un marchio: come pochi altri quartieri romani.
Ma cosa significa oggi abitare o frequentare i Parioli? Annamaria, 77 anni, pensionata, sostiene che vivere ai Parioli equivale a benestante. «Vivere qui è, o meglio era, simbolo di ricchezza. Molti anziani come me non sono affatto ricchi. O non lo sono più. A molti di noi – racconta – è rimasta solo la casa di proprietà».
Giulia, 22 anni, studentessa di storia dell’arte tenta di spiegare cosa vuol dire essere un ragazzo dei Parioli, o meglio un “pariolino”. «È un marchio. Significa essere vestito alla moda da capo a piedi, avere la minicar o la Cinquecento, andare alle scuole private e frequentare i posti più esclusivi».
Claudio, un signore di mezza età, abita a Montesacro e frequenta i Parioli per lavoro. «Qui tutto costa di più, anche il caffè. Mi sento dire che è il prezzo da pagare per un quartiere ben curato, nonostante i problemi ci siano anche qui. Le strade ad esempio sono piene di buche. Come in tutta Roma, d’altra parte».
Alberto, 59 anni, dice che abitare nel quartiere Parioli significa avere tanta pazienza: macchine, traffico e caos. Ecco cosa vuol dire, sintetizza. Si è stufato, vorrebbe cambiare zona, ma ha una casa di proprietà qui che non si sente di lasciare.
Arianna, 29 anni, sta finendo la pratica per diventare avvocato in uno studio ai Parioli. Non ha mai abitato nel quartiere, ma lo frequenta praticamente tutti i giorni da tre anni. «Mi piace lavorare qui. Mi piace il clima che si respira nei ristoranti, nei bar. Trovo che sia una zona molto elegante».
Anche Graziella, bibliotecaria che abita in via Archimede sostiene che una caratteristica del quartiere sia l’eleganza. «Chi abita ai Parioli gode sicuramente di tanti spazi verdi. Parchi, ville, viale alberati e curati. La pecca è che forse ci sono poche librerie. C’è quella di viale Parioli, altrimenti bisogna arrivare all’Auditorium».
Cristiana, 50 anni, casalinga, ha vissuto tutta la sua infanzia ai Parioli. «Ho dei bellissimi ricordi. Le passeggiate a Villa Borghese o per viale Parioli in autunno, il gelato “da Giovanni” in via Eleonora Duse. Mi è dispiaciuto andarmene».
LEGGI l’editoriale (a cura di Luigi Carletti)