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Decoro e viabilità, prosegue lo scontro Pd-M5S

di Federica Capati

Durante la visita a sorpresa (o presunta tale) del primo agosto al cantiere della nuova Ciclabile Nomentana, la sindaca Raggi parlava della presidente del II Municipio Del Bello chiamandola “Francesca”, sottolineando come tra loro ci fosse un “ottimo rapporto”. Talmente ottimo che ieri sera, lunedì 10 settembre, per l’inaugurazione della Festa dell’Unità dei Giovani Democratici, in piazzale Jonio, la Del Bello ha parlato di «disgrazia Raggi».

Il muro Pd
Più che fare fronte, il Pd romano fa muro. Dopo le ultime amministrative, che hanno visto la sorprendente (questa sì) sconfitta del Movimento, del partito che governa la città, l’asse dei presidenti si è mostrato ancora una volta saldissimo nell’opposizione “local”, municipio per municipio, alla giunta Raggi. Oltre ai vertici del Pd capitolino e al padrone di casa, il presidente del III Giovanni Caudo, ieri erano presenti anche Sabrina Alfonsi, presidente del primo, Amedeo Ciaccheri (VIII) e appunto la Del Bello. «L’amministrazione Raggi – ha detto Andrea Casu, segretario del Pd Roma – è un fallimento. In due anni non ha risolto alcun problema che si era posta come obiettivo. Dovrebbe dimettersi e andare a casa».

La strategia
La parola d’ordine per i quattro presidenti Pd è delocalizzazione. Tradotto, più poteri ai Municipi. Questo chiedono al Campidoglio, per permettere una gestione più efficace dei problemi del territorio. L’esempio che fa la Del Bello è quello delle buche. «Ci siamo organizzati – ha spiegato -. Abbiamo stilato un protocollo di intesa con “Tappami”, un’associazione che riempie le buche in modo temporaneo ma efficace». Il II Municipio si era comportato alla stessa maniera il 19 luglio, quando la Del Bello e l’assessore all’Ambiente del Municipio Rino Fabiano avevano chiesto l’intervento del prefetto di Roma, Paola Basilone, del Comando militare della Capitale e della Protezione civile per tamponare l’emergenza provocata dal continuo crollo degli alberi sul territorio.

Il caso ciclabile
E sempre “Francesca” si è scagliata contro la Raggi: «Questa amministrazione tende a prendersi meriti non suoi, come il progetto della ciclabile di via Nomentana e la farsa del sopralluogo a sorpresa. Quella è stata una gravissima mancanza di rispetto nei confronti del Municipio, considerato come inesistente».

Lo scontro politico
È in questo scenario fatto di scontri sempre più ricorrenti che il 31 agosto i quattro presidenti avevano domandato le dimissioni di Pinuccia Montanari, assessora capitolina all’Ambiente, per l’incapacità (presunta) di saper governare il degrado e il mare di rifiuti con cui ogni giorno Roma deve fare i conti. C’è chi come Caudo è sceso in campo in prima persona. Sulla vicenda del Tmb, l’impianto di trattamento Ama su via Salaria, il presidente del III è diventato il punto di riferimento dei comitati dei cittadini che lottano per ottenerne la chiusura.
Ciclabile, verde, rifiuti, degrado della città tout court. Ruota attorno a questi temi la battaglia politica – anzi, la guerra di trincea – che sta incendiando i salotti buoni della politica romana.

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