Trieste-Salario

Rainaldi: “La musica si è impossessata di me”

La musica si è impossessata di me”. Racconta Paolo Rainaldi.
“Papà suonava la chitarra e io a 4 anni l’ho presa in mano senza più lasciarla”. E’ un musicista, cantautore e arrangiatore.

Arrangiare canzoni è un dono che possiedo – spiega – non so come spiegarlo, mi viene con estrema facilità”. Fondamentale nella sua vita è stato l’incontro con Edoardo Vianello. “Ero in spiaggia a suonare per i miei amici, avevo 14 anni, lui mi chiese di fare un provino, mi portò in tournée per tre mesi”.

Da lì è iniziata la storia di Paolo come musicista e cantante. “A quel punto mi sono messo a studiare per passare da autodidatta a professionista, sono stato tre anni a New York a suonare funky, tramite la Rca, e ho fatto tante esperienze musicali. Fino a ricevere molti premi, tra questi come miglior chitarrista dell’anno, e a suonare con il batterista di Sting Homar Hakim, il quale ha definito la mia mano destra “una mano negra”. E’ stato un bel complimento”.

Adesso Paolo sta lavorando su un progetto con la cantante Francesca Alotta, “Anima mediterranea”, che prevede di portare sul palco pezzi classici, napoletani e siciliani, arrangiati in chiave acustica. E’ anche il chitarrista del Boscolo Exedra e l’anno scorso, suonando benissimo anche il blues, ha portato in teatro uno spettacolo dedicato a Pino Daniele. “Non mi fermo un attimo – dice – sono sempre in fermento perché la musica mi ha rapito da bambino e io gliel’ho fatto fare”.

(Cristiana Ciccolini)

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