6 Settembre 2018 - 17:41 . FuoriQuartiere . Cronaca
Elena Aubry, la madre: “Buche, solo promesse. Le persone continuano a morire”
“Mi chiedo se sia più indecoroso far morire le persone oppure il fatto che ci siano delle strisce sull’asfalto”. A Radio Cusano Campus, Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, ragazza deceduta su via Ostiense a Roma a causa delle buche, torna all’attacco e spiega il perché dell’iniziativa di segnare le buche per strada, che praticamente si è diffusa in tutta Roma e anche nel Trieste-Salario, come più volte raccontato anche da RomaH24. “So cosa significhi perdere un figlio e non voglio che succeda a qualcun altro – ha detto – Il Comune dice che non ci sono le risorse per rifare le strade. Si parla di fare lavori sulla Cristoforo Colombo, mentre nel frattempo le persone cadono e muoiono. Da qui è venuta l’idea più semplice, quella di segnare le buche con una vernice chiara che sia visibile, in modo tale che quando si vede una buca la si eviti. Qualche giorno fa mi è arrivato un bellissimo messaggio per informarmi che a Guidonia il Comune ha iniziato a segnare le buche. Abbassare i limiti di velocità non serve a nulla, lo dimostrano i fatti. Capisco che Roma sia una grande città, ma non fare niente promettendo nel futuro di fare qualcosa e nel frattempo far morire le persone non credo sia una buona mossa da parte del Comune di Roma”.
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