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Un ricordo lungo 75 anni: il bombardamento di San Lorenzo

di Luca Fortunato

Un progetto che nasce dall’idea di riappropriarsi del territorio, partendo proprio da quelle macerie che lo fecero morire “una volta”, come dichiarato dalla Consigliera Regionale Francesca De Vito, 75 anni fa. Sognano sulle ali della storia gli abitanti della zona San Lorenzo, promotori, grazie al Comitato di Quartiere, di un programma culturale di ampio respiro, in occasione dell’anniversario del bombardamento americano. Attraverso mostre, concerti, proiezioni e dibattiti, il tragico 19 Luglio 1943 diventerà tangibile per chiunque, non solo per i testimoni diretti.

“Noi basiamo il nostro impegno su tutte le generazioni – ammette a Romah24 Emanuele Venturini, Presidente del Comitato di Quartiere San Lorenzo –, identificandoci come un treno dove non si deve pagare il biglietto”. Il primo esempio giunge proprio da due ragazzi incontrati alla mostra, diplomati da appena un anno, ma con tanta voglia di conoscere la storia del loro quartiere. “Noi sappiamo ben poco di questo evento, dato che a scuola lo ha ridotto a due righe del libro di storia – dichiara la giovane residente – ma ci possiamo documentare da soli, se ci lanciano validi input”.

Gli eventi in programma
Lo “stimolo” culturale, spalmato in eventi dal 18 al 20 luglio, avrà carattere gratuito, partendo dalle 2 mostre all’Ex Dogana – “1943 – 2018: Memoria e spazio pubblico. 12 progetti per ricordare il bombardamento di San Lorenzo” e la mostra fotografica con immagini inedite e dei quotidiani internazionali dell’epoca, tratte dall’Archivio Grammaroli -, fino ai concerti di musica classica nella decadente Piazza dell’Immacolata con il pianista Alessandro Esseno (18 luglio, ore 19) e nella Basilica di San Lorenzo con il “requiem di Mozart” diretta da Pier Giorgio Dionisi (20 luglio, ore 21.00), senza dimenticare lo spettacolo teatrale “Pane, latte e lacrime” (18 luglio, ore 21, Piazza dell’Immacolata) e le commemorazioni, da quella istituzionale al Parco dei Caduti (19 luglio, ore 10.00) alle testimonianze dirette dei superstiti al Parco de Santis (19 luglio, ore 19.00).

Ricordi e speranza: parola all’alto sapere e all’amministrazione
Nel “luogo storico di resistenza”, però, la storia non ha riservato gioie. “È una ferita da ricordare – sollecita nel primo intervento di oggi il Presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito – perché la memoria è una cosa importante”. Ma qual è il modus operandi per non cadere nella retorica? “Bisogna fare un discorso pregnante e costruttivo – incalza il Professore Maurizio Di Puolo –, mettendo un segno, un monumento creato a mano alla memoria, nei luoghi di aggregazione”.

La dimostrazione arriva proprio con il progetto del corso “Exhibit Design” dell’Università La Sapienza, curato insieme alla Professoressa Cecilia Cecchini, dove i ragazzi hanno dovuto sperimentare con l’architettura nuove modalità di lettura dei luoghi storici del bombardamento su Roma. Le creazioni, o meglio “i monumenti alla memoria”, sono già visibili da ogni tardo pomeriggio (19.00) a notte inoltrata (2.00) fino al 29 luglio nell’area del “Molo Nuovo Market”. Quello che conta, perciò, è la creazione di una coscienza storica collettiva più solida, possibile soprattutto quando c’è sinergia fra “alto sapere, Amministrazione e arte”, come suggerisce il Maestro Pier Giorgio Dionisi, sostenendo l’importanza della musica classica, in tal caso del suono drammatico di Mozart, per questo tipo di avvenimenti storici.

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