C’è chi apre e chiude i cancelli, ma non si sa di preciso a che ora. Scoppia, via social, la polemica per il bando del Comune che affida ad associazioni dei territori il compito di aprire e (chiudere) gli accessi di parchi e ville della Capitale. 

A Villa Ada, il servizio è stato affidato, fino al 31 ottobre 2024, ai carabinieri in congedo dell’associazione Cives Catervae Custodes “Martiri di Nasiriyha”. Oltre a Villa Ada, i volontari avranno le chiavi anche di altre dieci aree verdi: Villa Chigi, Villa Leopardi, Villa Paganini, Villa Massimo, Villa Borghese, Villa Glori, Corso Sempione, parco Simon Bolivar, parco di Monte Mario e Giardino di via Gomenizza/Villa Mazzanti. Un territorio vasto per il quale la “sincronizzazione” delle operazioni risulterebbe complicata, per questo sono state indicate fasce orarie e non orari definiti: dal primo maggio al 31 ottobre l’apertura è prevista tra le 7 e le 9, la chiusura tra le 18 e le 22; dal primo novembre al 30 aprile gli orari di chiusura possono invece variare tra le 17 e le 21.

L’allarme è stato lanciato dall’associazione per Villa Pamphilj, subito rilanciato dall’Osservatorio Sherwood: “In effetti i volontari — spiegano gli attivisti —, non essendo sul posto e dovendo garantire tale servizio anche in altri parchi/ville, non possono di fatto aprire o chiudere tutti i cancelli della villa a stretto giro di orario. Per questo sul bando è stabilito un lasso di tempo che spazia in circa 2 ore, e questo è il vero problema. Perché se davvero si è voluto motivare la scelta di affidare questo compito ai volontari per “ragioni di sicurezza” (ovvero uso improprio e in particolare notturno delle ville), nella realtà dei fatti è proprio questa che invece potrebbe mancare. Vi ricordate quante volte si sono verificati spiacevoli disservizi come mancate aperture oppure chiusure estremamente ritardate? Ecco sono proprio questi rischi che occorre evitare.