27 Agosto 2020 - 19:00 . Trieste-Salario . Cronaca
Incendio sull’Olimpica, le storie di chi ha perso tutto: “Qui avevamo la residenza”
L’incendio sull’Olimpica di sabato 8 agosto ha devastato le loro case. Per la comunità filippina-peruviana che da trent’anni era stanziata alla foce dell’Aniene sono giorni duri. Le loro storie sono fatte di fatica e sacrifici. Per la maggior parte lavorano come colf e badanti nelle famiglie dei Parioli, Trieste Salario e corso Francia. Il II Municipio è intervenuto da subito offrendo una sistemazione provvisoria nel centro anziani del Villaggio Olimpico.
Manuel Lopez, peruviano di 47 anni, a Roma dal 2011, è uno dei punti di riferimento della sua comunità: “La maggioranza di noi qui aveva la residenza. Pagavamo tutte le utenze, ricevevamo la posta. Se per le persone eravamo invisibili, non lo eravamo per il Campidoglio che ci conosceva bene. Siamo persone oneste, lavoriamo sodo”.
La comunità vive da sempre al confine con il campo nomadi della discordia, sgomberato l’11 agosto. A separarli c’è solo un ponte ferroviario. Varcata la soglia, inizia quella che nell’immaginario è la terra dei fuochi. Un’enorme discarica a cielo aperto che lambisce l’ansa del Tevere. “Non abbiamo mai avuto problemi con loro”, spiega Manuel Lopez. “Ma noi siamo diversi. Vogliamo integrarci. I nostri figli si sentono italiani, vanno alle scuole italiane e presto una ragazza di nome Chiara si laureerà in farmacia alla Sapienza“.
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LEGGI lo speciale sullo sgombero (a cura di Antonio Tiso)