1 Giugno 2020 - 15:02 . Trieste-Salario . Cultura
Quando nel 1974 l’artista Christo impacchettò Porta Pinciana
Aveva utilizzato Porta Pinciana per creare una delle installazioni artistiche più stravaganti (e famose) che Roma abbia mai visto. Questa è solo una delle centinaia (sono centinaia?) di opere realizzate da Christo Vladimirov Yavachev, l’artista che si spento il 31 maggio a New York, all’età di 84 anni.
Nel gennaio del 1974, Christo coprì i quattro archi di Porta Pinciana utilizzando un tessuto in polipropilene e corde in dacron. L’installazione, esposta per quaranta giorni, faceva parte della mostra Contemporanea per gli Incontri Internazionali d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva, allestita nel garage sotterraneo di Villa Borghese.
Furono quattro i giorni di lavoro impiegati da Christo per l’esecuzione dell’opera, denominata “The Wall, Wrapped Roman Wall“. Molti romani pensarono addirittura che il Comune stesse portando avanti dei lavori di restauro.
Nato in Bulgaria il 13 giugno 1935, Christo Vladimirov Yavachev, è a Parigi che inizia a a realizzare le sue opere “impacchettate“. Dapprima lattine, bottiglie, sedie, perfino una macchina, per poi accrescere vertiginosamente la portata della sua “land art“. La performance più famosa di Christo è infatti l’impacchettamento del Reichstag, a Berlino, nel 1995.
In Italia è ricordato soprattutto per l’installazione The Floating Piers, realizzata sul Lago d’Iseo nel 2016.