10 Marzo 2020 - 9:06 . Trieste-Salario . Cultura
Quei 5 luoghi della memoria nel quartiere (+1) da conoscere assolutamente
Quali sono, nel nostro quartiere, i cinque luoghi (+1) della memoria degli ultimi due secoli che bisogna assolutamente conoscere? RomaH24 lo ha chiesto ad Antonio Tiso, curatore del volume “Come eravamo. Il Trieste-Salario dal 1860 al 1950” (Typimedia editore).
1) “Aprite il fuoco”. 20 settembre 1870. Papa Pio IX minaccia la scomunica per chi ordinerà di aprire il fuoco. Alle 5 del mattino l’artiglieria italiana dà il via alla battaglia, ma il compito di sparare per primo sulle mura di Roma verrà affidato a un ufficiale ebreo. Particolarmente preso di mira il tratto intorno a Porta Pia.
2) Guerra e pace nel Trieste-Salario. Villa Albani. È in questa maestosa villa che vengono firmati gli accordi di pace tra i rappresentanti del Regno d’Italia e dello Stato Pontificio dopo la Breccia di Porta Pia.
3) Prima pietra. Il 28 febbraio 1926 inizia la costruzione di piazza Verbano. A costruire nella zona è soprattutto l’Incis, Istituto nazionale per le case degli impiegati statali. Una targa ricorda ancora la posa della prima pietra augurale alla “augusta presenta di Sua Maestà Vittorio Emanuele III”.
4) Il mercato Nomentano. Piazza Alessandria ospita il mercato Nomentano, in stile neoclassico monumentale, con ingressi in ferro battuto, decorazioni sui muri esterni e ampie vetrate. Il progetto, del 1926, è di Elena Luzzatto, la prima donna italiana laureata in architettura.
5) Regista e partigiano. Luchino Visconti: la sua villa in via Salaria 7 è stata il nascondiglio di molti esponenti della Resistenza. Ironia della sorte: nella villa accanto abitava il comandante delle SS, Herbert Kappler.
5 +1) L’arresto di Mussolini. La caduta del regime avviene nel Trieste Salario. Il 25 luglio 1943 a Villa Ada Mussolini viene fatto arrestare dal re e portato via con un’ambulanza priva di contrassegni. Nei dintorni si sentono i fischi delle bombe e le esplosioni.