Casal Bertone | Articoli

L’antica lavanderia di Casal Bertone che aiutò Vespasiano a risanare l’impero

Il territorio del Tiburtino non si limita soltanto al nucleo originario di San Lorenzo e alla zona di Casal Bertone. Lo sguardo può spingersi più in là, nell’ampia campagna che si estende accanto alla via Tiburtina, animata da grande attività fin da quest’epoca così remota. Lungo il corso del fiume Aniene si sviluppano fiorenti ville, grandi complessi in cui lavorano schiavi e servitori.

Frammenti di vita di epoca imperiale si scoprono in via di Casal Bertone, dove oggi si trova il centro commerciale Auchan. Basta un po’ di immaginazione per tornare indietro nel tempo e trovarsi di fronte a un’antica industria in piena attività, all’alba del primo secolo d.C.

Ciò che colpisce immediatamente sono gli odori: forti, pungenti. Si vedono alcuni schiavi che trasportano tessuti verso grandi vasche e li immergono in un liquido torbido. È acqua mescolata con varie sostanze depuranti come la creta fullonica, il nitrum e, soprattutto, l’urina fermentata.

Spesso si va nelle latrine pubbliche per raccoglierla. È una sostanza talmente preziosa che viene venduta e l’imperatore Vespasiano ha addirittura imposto una tassa, la vectigal urinae, che gli ha consentito di risanare le casse dello Stato. Nelle vasche, alcuni operai calpestano con i piedi pelli e tessuti, li sfregano e poi li strizzano. È una prima fase della lavorazione, necessaria a separare le sostanze grasse dai panni.

Questo luogo è una grande fullonica, una sorta di lavanderia dell’antica Roma.

Tracce della sua esistenza si scoprono tra il 2007 e il 2008, durante le indagini preventive per la realizzazione della ferrovia Roma-Napoli ad alta velocità. Gli archeologi della Soprintendenza, guidati da Stefano Muso, si trovano di fronte a un gigantesco sito, un’area che copre circa 1000 metri quadri.

Ci sono delle vaste celle quadrangolari, all’interno delle quali sono ancora inseriti grandi catini circolari in terracotta. Se ne contano cinquantasette. Sulla superficie di alcuni di essi sono impressi dei bolli, dei marchi stampati che consentono di datare questi oggetti tra il 123 e il 155 d.C.

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