di Clarissa Cancelli

Verde, mobilità green, trasporto pubblico, sviluppo infrastrutturale e sociale: sono gli aspetti sui quali si dovrebbe investire su Pietralata. “Perché quasi tutto è demandato alle associazioni e ai comitati di quartiere”. Sono le parole di Flavio Fianco, presidente del Comitato Popolare Monti di Pietralata. “Abbiamo la necessità di un maggiore dialogo con l’attuale Amministrazione”, spiega a Roma h24, che ha ascoltato le richieste principali del Comitato.

Il verde

“Ci sono diverse aree che fanno parte di progetti che non hanno mai preso il via e che tutt’oggi sono degradate.  Un esempio? Il parco Pietralata non ha mai visto la luce: rientra nel progetto SDO che non è mai arrivato a completamento e quindi oggi è un’area totalmente incolta, in stato di abbandono. Stessa cosa vale per il parco che dovrebbe nascere tra il ponte di Monti Tiburtini e il confine con il II Municipio. Anche questo fa parte di un progetto di Ferrovie di Stato, tutt’oggi bloccato. Non c’è stato, dunque, alcun passo in avanti per la fruizione di spazi verdi per i cittadini. In più, quelli che ci sono, vengono curati, vista la carenza di personale, con una ciclicità troppo lunga. Il parco Aqua Virgo, il parco Pertini, il Parchetto Feronia: se non fosse per le associazioni che se ne occupano, sarebbero totalmente lasciati all’incuria. Abbiamo segnalato il problema al Municipio, sia alla precedente consiliatura che a quella attuale. Non abbiamo notato una differenza sostanziale. Questa è la vera problematica: quello che davvero manca nel rapporto con le istituzioni è il dialogo. La maggior parte delle nostre segnalazioni o cadono nel vuoto o non ricevono riscontro o non vengono prese in considerazione. Detto questo, invece, ci tengo a ringraziare il Servizio Giardini del IV Municipio, che seppur sotto organico, ascolta sempre tutti”.

I rifiuti

“Pietralata è un quartiere molto popolato. In alcune aree il posizionamento dei cassonetti è lacunoso: questo costringe le persone a concentrarsi su servizi specifici, facendo sì che alcuni posti diventino delle vere e proprie discariche. La mancanza di cassonetti, poi, aiuta coloro che chiamiamo ‘gli zozzoni’ a creare delle discariche sparse nel quartiere: sono dislocate in via degli Aromi, via Caraci, via Agamennone e sotto ponte Lanciani. Circa due settimane fa, abbiamo presentato una denuncia al Comando carabinieri per la tutela ambientale, alla Polizia Locale, mettendo anche in conoscenza il sindaco Gualtieri, l’assessore all’Ambiente Alfonsi, il presidente del IV Municipio Umberti e l’assessora Desideri, presentando loro il problema. Perché siamo noi che ci troviamo a fare delle vere azioni di pulizia”.

La mobilità

“C’è una mancanza di trasporto pubblico. La parte interna non è servita da nessun autobus. Questo è causato anche dalla presenza di strade di piccole dimensioni che continuano a essere a doppio senso, quando sarebbe più opportuno renderle a senso unico e creare una diversa mobilità. Qua serve del coraggio dal punto di vista istituzionale, che però non può provenire da un’associazione di quartiere. A noi, poi, manca totalmente una mobilità green. A via di Pietralta non c’è un marciapiede. I collegamenti green non esistono. Non ci sono monopattini, o il servizio sharing”.

Sviluppo

“Attualmente non c’è uno sviluppo del quartiere, perché è bloccato da due progetti che non riescono a vedere la luce che sono il Print e lo Sdo. Sulla carta ci sono tante iniziative, tanti percorsi, ma non vengono portati a termine. Ci sono opere finanziate che però non partono. Ci aspettiamo degli investimenti strutturali che portino finalmente Pietralata ad esprimere il suo potenziale”.