23 Febbraio 2023 - 10:31 . Pietralata . Cronaca

Stadio a Pietralata, sopralluogo del Comune. Il quartiere protesta: “No agli espropri delle case”

Striscioni contro lo stadio a Pietralata
Striscioni contro lo stadio a Pietralata

Non erano tanti ma si sono fatti sentire. Dietro ai cartelli “No al cemento nel parco del Prg” e “No stadio, sì parco” una ventina di cittadini di Pietralata hanno manifestato la loro contrarietà alla realizzazione dello stadio della Roma (che dovrebbe sorgere dall’altro lato della strada dell’ospedale Pertini) in occasione del sopralluogo sull’area interessata da parte di alcuni componenti delle commissioni capitoline Sport e Urbanistica, guidati dai rispettivi presidenti Nando Bonessio e Tommaso Amodeo.

Manifestanti contro lo stadio a Pietralata

“Vogliono rubare un parco ai cittadini per farci un’opera privata come lo stadio. Noi vogliamo che si riqualifichi il parco, come era stato deliberato nel 1995, e non altro cemento — ha attaccato Emilio Graviele —. Perché in quest’area già ci sarà il Politecnico dell’università di Roma, la casa dello studente de La Sapienza, la sede dell’Istat e in più, nell’area delle Ferrovie dello Stato, sono previsti 13 grattacieli. Già adesso c’è un gran traffico su via dei Monti Tiburtini, figurarsi con lo stadio”.

Non c’è solo la mobilità tra le preoccupazioni di chi non vuole l’impianto. C’è anche chi paventa il rischio di perdere la casa, perché ricadrebbe su quelle porzioni di terreno che andrebbero espropriate per fare spazio allo stadio: “Stando al progetto preliminare, per ora una quindicina di case tra via degli Aromi, via del Sedano e via dei Legumi verrebbero espropriate. E tutto questo lo abbiamo scoperto da soli perché non ci ha detto nulla nessuno. Quale interesse pubblico può giustificare questo? Io ho due bambini e un mutuo da 250mila euro: da lì non me ne vado” — ha urlato Flavio Fiacco, del comitato Monti di Pietralata.

In mezzo alla quarantina di persone che ha voluto ascoltare le parole dei consiglieri capitolini c’era anche chi non è affatto contrario allo stadio. Come Mauro Mancinelli: “Se sviluppato nella giusta maniera può essere una occasione strategica di riqualificazione per questo territorio abbandonato a se stesso”.

Bonessio ha cercato di placare gli animi dei “No stadio” ricordando che “l’eventuale dichiarazione di pubblica utilità dell’assemblea capitolina, che si dovrà esprimere sulla delibera di giunta, non fermerà il confronto partecipativo con la città e darà modo alla Roma di presentare le proposte tecniche necessarie a rispondere alle prescrizioni sui trasporti, la viabilità e il peso urbanistico dell’opera.

Inoltre, nel progetto di fattibilità di massima presentato dalla società giallorossa, che ha superato lo step della conferenza dei servizi preliminare, si parla di 11 ettari di verde fruibili gratuitamente e quotidianamente”. E infine “noi per primi — ha concluso Bonessio — abbiamo bisogno, per rappresentare seriamente i cittadini, di tutti i dati mancanti. A partire da quelli sul trasporto, visto che ci dicono che la metro B avrebbe una frequenza di passaggio tale da non riuscire a portare allo stadio oltre il 50% degli spettatori col solo tpl”.