16 Febbraio 2022 - 18:24 . San Lorenzo . Cultura
“San Lorenzo – 19 luglio 1943”: compie 40 anni la canzone di De Gregori sul bombardamento
di Daniele Magrini
Un tributo d’amore al quartiere di San Lorenzo, immortalato per sempre, attraverso la musica, nel giorno più triste della propria storia: è “San Lorenzo, 19 luglio 1943”, la canzone di Francesco De Gregori che proprio in questo 2022 compie 40 anni. Il pezzo era infatti contenuto in “Titanic”, storico Cd del cantautore romano, che uscì nella primavera del 1982, per Sony Music Italia.
La canzone è uno struggente racconto del bombardamento che rase al suolo il quartiere. A partire dalle 11.02 il cielo di Roma fu invaso da 662 bombardieri scortati da 268 caccia anglo-americani.
Via dei Volsci, via dei Reti, via dei Latini: interi palazzi crollarono seppellendo centinaia di vittime. Il bombardamento durò tre ore: vennero sganciate oltre 4.000 bombe. Quando, nel pomeriggio si cominciarono a comporre le salme al cimitero del Verano, in poco tempo si contarono 1.700 morti. Si giungerà ad un bilancio di oltre 3.000 vittime.
Davanti alla Basilica di San Lorenzo, a sera, da una grande auto nera uscirà Papa Pio XII: portò conforto e benedizioni alla popolazione, ma si racconta anche che distribuì fogli da mille lire.
De Gregori, con una musica da ballata popolare, ha ricostruito quell’atmosfera: “Cadevan le bombe come neve…”. E poi, riferendosi proprio alla visita del pontefice nel quartiere ferito a morte, De Gregori trova una sintesi folgorante e piena di emozione: “E il Papa la mattina da San Pietro uscì tutto da solo tra la gente. E in mezzo a San Lorenzo spalancò le ali. Sembrava proprio un angelo
con gli occhiali”.
De Gregori dopo aver citato una storica canzone della Resistenza, – Oggi pietà l’è morta/ ma un bel giorno rinascerà – lascia spazio alla speranza: con le immagini del burro in abbondanza, delle gite fuori porta a Cinecittà, della normalità, insomma, che sarebbe tornata.
Come tornerà, di lì a poco, in un quartiere che si unì ancora di più, come una sorta di grande paese, in quegli anni del Dopoguerra in cui l’anima popolare di San Lorenzo, si respirava a pieni polmoni. Tra gli odori dei sughi che bollivano nelle osterie e la polvere dei palazzi in ricostruzione.
Questo il testo della canzone di Francesco De Gregori
Cadevano le bombe come neve
Il 19 luglio a San Lorenzo
Sconquassato il Verano
Dopo il bombardamento
Tornano a galla i morti
E sono più di cento
Cadevano le bombe a San Lorenzo
E un uomo stava a guardare la sua mano
Viste dal Vaticano
Sembravano scintille
L’uomo raccoglie la sua mano
E i morti sono mille
E un giorno, credi
Questa guerra finirà
Ritornerà la pace
E il burro abbonderà
E andremo a pranzo la domenica
Fuori porta, a Cinecittà
Oggi pietà l’è morta
Ma un bel giorno rinascerà
E poi qualcuno farà qualcosa
Magari si sposerà
E il Papa la mattina da San Pietro
Uscì tutto da solo tra la gente
E in mezzo a San Lorenzo
Spalancò le ali
Sembrava proprio un angelo
Con gli occhiali
E un giorno, credi
Questa guerra finirà
Ritornerà la pace
E il burro abbonderà
E andremo a pranzo la domenica
Fuori porta, a Cinecittà
Oggi pietà l’è morta
Ma un bel giorno rinascerà
E poi qualcuno farà qualcosa
Magari si sposerà