12 Aprile 2022 - 7:38 . San Lorenzo . Cronaca

La voglia di riscatto del Comitato San Lorenzo: “la morte di Desirée, una ferita da risanare”

Via dei Lucani. Foto presa pagina Facebook Comitato di Quartiere San Lorenzo
Via dei Lucani. Foto presa pagina Facebook Comitato di Quartiere San Lorenzo

di Clarissa Cancelli 

La scomparsa di Desirée Mariottini, la 16enne violentata, drogata e lasciata morire in uno stabile abbandonato in via dei Lucani è una ferita ancora aperta per i residenti di San Lorenzo. La giovane, di Cisterna di Latina, aveva ingerito un mix di droghe ed era stata violentata dagli imputati. Viene ritrovata priva di vita il 19 ottobre 2018. Quattro uomini, di origine africana, sono accusati di averla prima stuprata e poi uccisa. Il 20 giugno 2021 le condanne. “È come un marchio. Perché ciò che è avvenuto è direttamente collegabile al nostro quartiere”, spiega Anna Esposito, componente del direttivo del Comitato di quartiere San Lorenzo, intervistata da Roma h24. Dalle sue parole traspare, però, una voglia di riscatto. “Dobbiamo risanare questa ferita e fare rivivere via dei Lucani”.

Ciò che è successo a Desirée ha sconvolto San Lorenzo. Che cosa avete provato quando avete saputo della sua morte?

“Tanta rabbia. Mi ricordo di un cittadino che tutti i mercoledì faceva il report di quello che succedeva a via dei Lucani, dicendo che lì stavano accadendo cose veramente brutte. Noi avevamo già denunciato la situazione a chi di dovere. Era noto a tutti che dentro quel quadrante c’era chi andava a spacciare e portava la gente a fare cose. E su questo non c’è mai stata omertà: le persone denunciavano la cosa con sgomento. ‘Lì sta succedendo qualcosa che porterà il quartiere sui giornali’, si diceva. Quello che è accaduto a Desirée è stato quasi ‘un già detto’. Ci aspettavamo che sarebbe successo qualcosa di brutto. Perché il brutto lì avveniva tutte le sere. Quando abbiamo saputo, parecchi di noi non hanno avuto più la voglia di combattere. Quel signore al quale facevo prima riferimento non ha avuto più la forza di parlare. Perché si è sentito sconfitto. Ad altre persone, me compresa, è scattata, invece, la rabbia”.

Perché è ancora una ferita per il quartiere?

“Perché San Lorenzo viene associato a quella vicenda. La portiamo come un marchio. Per quello che è successo a Desirée e per tutto il racconto che ne è stato fatto sui media e che di certo non ha risollevato il quartiere. Anzi, lo ha reso ancora meno appetibile. Invece merita molto di più. Via dei Lucani è da sempre stata una zona con problematiche. Ai figli, quando dovevano andare a Porta Maggiore, si diceva ‘non passare per via dei Lucani’. Non era una strada sicura. Sono più di quindici anni che i cittadini del quartiere hanno sollevato il problema. I progetti su questa via costituivano uno dei punti fondamentali della riqualificazione di San Lorenzo. È una zona molto attenzionata, ma nel concreto non è stato mai fatto nulla. Il degrado è aumentato sempre di più, perché lì ci sono baracche abbandonate. Era stato segnalato più volte dai cittadini che c’erano dei movimenti strani. E questo prima di quanto successo a Desirée. La situazione era stata segnalata anche dal Comitato di quartiere, ma non è stato fatto nulla. Poi ci siamo ritrovati con questa brutta situazione, che ha portato alla luce un tema dimenticato. C’è stata un’attenzione mediatica e c’è stata la proposta di riqualificazione da parte del Comune, ai tempi della Raggi. C’è stato un momento di riflessione burocratica importante. Ma la cosa non è andata a buon fine, perché non c’è stata una manifestazione di interesse da parte dei costruttori”.

Voi del Comitato avete nuovamente chiesto la riqualificazione di via dei Lucani. Quale sarà, secondo lei, il futuro di questa strada?

“Abbiamo capito che la riqualificazione di San Lorenzo deve ripartire dalla valorizzazione del territorio e via dei Lucani deve esserne il volano. Finalmente dalle parole e dai progetti si potrà passare al concreto. Adesso chi può sta costruendo. Ma il rischio è che si costruisca senza un progetto collettivo, senza una programmazione su un territorio che invece può essere un valore aggiunto del quartiere. Quello che vorremmo si facesse è un polo sportivo con una piscina: una rivendicazione che il quartiere chiede da anni. Chiediamo la valorizzazione di ciò che c’era lì, quindi degli artigiani. Voremmo una struttura dove ci sia per l’appunto l’artigianato, un lavoro che era un valore e un commercio qualificato a San Lorenzo. Poi il verde. A San Lorenzo il verde pubblico manca in modo opprimente: siamo il quartiere con meno verde pro-capite di tutti. Chiediamo poi un centro polivalente, dove tutti i residenti si possano incontrare.  Noi vorremmo che diventasse un posto bello. Sono battaglie che portiamo avanti da tempo e che riteniamo necessarie per un quartiere che ha subito la ferita di via dei Lucani”.

Perché pensa che sia arrivato il momento giusto per la riqualificazione?

“Secondo noi, adesso ci sono tutti i presupposti per cui si possa fare. Perché c’è un movimento tra i costruttori, che già stanno facendo delle opere a livello privato e stanno mettendo mano sulle loro proprietà che erano state abbandonate. E soprattutto perché questo, ormai, è un momento di non ritorno. Non vogliamo perdere questa occasione. Avremo anche un incontro con l’Amministrazione, con la presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, sempre su via dei Lucani, che ha in mano tutta la situazione. Chiederemo a lei. La politica adesso farà la sua parte: deve unire i fattori per permettere una riqualificazione di qualità, che non sia una mera speculazione. Per fare questo, è necessario ascoltare quello che i cittadini chiedono da anni”.