17 Maggio 2022 - 8:41 . San Lorenzo . Cronaca

Cinque campi da paddle nel Benedetto XV. Scatta la protesta dei residenti

In via dei Sabelli, a San Lorenzo, c’è un campo molto caro ai residenti del quartiere. Si tratta del “Benedetto XV”, un parco in cui vengono svolte attività sportive in modo gratuito. Sia le scuole che le associazioni utilizzano questo spazio verde per fare sport all’aria aperta. Proprio qui, in questo momento, sono in corso i lavori per costruire cinque campi da paddle. Il progetto, però, non piace ad alcuni residenti, che hanno deciso di scendere in campo per salvaguardare l’uso pubblico del campo sportivo.

“Stiamo vedendo trasformare uno spazio verde della città storica in un circolo sportivo privato“. A parlare è Marcello Mariuzzo, uno dei residenti. “In questi giorni è in corso il cantiere. Nel progetto, che abbiamo avuto modo di esaminare, si parla di 1280 metri quadrati di cemento armato industriale che andranno a sostituire il verde dell’area. Già abbiamo assistito all’abbattimento di 39 alberi storici: al loro posto andranno degli allori, quindi praticamente delle siepi. Il progetto comporterà un vero cambio morfologico”.

Il signor Mariuzzo spiega a Roma h24 che il progetto è stato affidato dalla Fondazione Cavalieri di Colombo, proprietaria del terreno, a una attività esterna che a marzo ha ottenuto due autorizzazioni, una della Sovrintendenza e l’altra del II Municipio, per portare avanti i lavori. “Negli atti autorizzativi, sia per il Comune che per la Sovrintendenza si tratta di manutenzione straordinaria – dice -. Ma a nostro parere non siamo di fronte a una manutenzione. Perché sono stati abbattuti alberi storici del quartiere in uno spazio verde tutelato dal piano regolatore generale. In più questi campi da paddle verranno costruiti vicino ad abitazioni e scuole, che andranno poi a soffrire il disturbo acustico. Abbiamo fatto il possibile per contattare il Comune e il Municipio. Ma adesso – conclude Mariuzzo – abbiamo dovuto necessariamente mettere in mano la questione a un avvocato che sta preparando una pratica legale per verificare la congruità delle autorizzazioni”.

Questa, invece, la risposta dell’assessore all’Ambiente del II Municipio Rino Fabiano, contattato da Roma h24. “Sugli alberi, se sarà necessario, imporremo alla Fondazione Cavalieri un’adeguata compensazione con altre piantagioni – continua l’assessore -. Ma ora, come amministratori pubblici, impedire la realizzazione di una attività produttiva basata sullo sport, in un’area privata, è a mio parere politicamente e amministrativamente impossibile. Personalmente sono a favore di impianti sportivi e non di pub o divertimentifici ammantati di interesse sociale. Il vero valore aggiunto sociale è lo sport, la salute pubblica e gli spazi ludici per bambini. Il resto è una sommatoria di egoismi più o meno ammantati di principi e di bisogni sociali”.

Quasi un anno fa, era stato annunciato che il campo sarebbe stato riqualificato dalla Fondazione Cavalieri di Colombo, proprietaria del terreno che ospita  l’Atletico San Lorenzo, nata come squadra di calcio e diventata polisportiva.

“Dopo oltre due mesi di mobilitazione siamo felici di poter annunciare che abbiamo raggiunto un accordo con la Fondazione – aveva scritto l’Atletico su un post social -. Lo storico campo di calcio a 11 verrà salvaguardato e, inoltre, verrà migliorato il suo terreno di gioco ed omologato per permettere le partite ufficiale di tutte le categorie giovanili. Anche gli altri spazi per lo sport, il campo di calcio a 7 e quello di calcio a 5, verranno preservati, mantenendo la vocazione sociale del centro attraverso la disponibilità gratuita fino alle ore 19″.

“La Fondazione aveva proposto un compromesso: aveva promesso di riqualificare il campo in cambio della cessazione delle proteste dell’Atletico per salvaguardare lo stesso”, spiega Mariuzzo. “In quel momento, il progetto sui campi da paddle sembrava essere stato accantonato”.

Sulla questione era intervenuto persino Papa Francesco, che aveva così aveva risposto all’Atletico San Lorenzo che lo aveva contattato: “Le scelte della Proprietà rispettino la funzione sociale del Campo Benedetto XV e delle relative strutture”.

L’avvio del cantiere ha, dunque, riaperto la questione. “Noi residenti siamo terrorizzati dal traffico e dal rumore che verranno provocati dai campi. Per questo abbiamo deciso di chiedere, quantomeno, una procedura con le relazioni tecniche d’impatto (ambientale e paesaggistico). Perché qui non si tratta di una semplice manutenzione: “Questo è uno spazio verde che ospita attività sportive, non può essere trasformato in un circolo sportivo”, conclude Mariuzzo.

La redazione di Roma h24 ha contattato la  Fondazione Cavalieri di Colombo per avere una sua posizione ed è in attesa di una risposta.