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Reddito di cittadinanza, perché a Prati le richieste sono poche

di Claudio Lollobrigida

Il reddito di cittadinanza è realtà e si appresta a cambiare la vita, almeno un po’, a milioni di italiani. O per lo meno a coloro che hanno perso il lavoro o sono disoccupati. A partire dal 6 marzo, nei Caf e negli uffici postali del Paese è possibile presentare domanda. Ma finora in Prati le richieste sono state esigue. Centododici in cinque Caf del quartiere. Una media di ventidue pratiche per ogni struttura. «D’altronde ci troviamo in un Municipio dal Pil molto elevato», spiegano gli operatori. Il secondo più elevato di Roma, dopo il II, con un reddito medio per nucleo familiare che sfiora i 37 mila euro.
Entrando nel dettaglio, nel Caf di viale Angelico si contano appena quindici pratiche avviate. La cifra raddoppia in piazza dei Prati degli Strozzi, dove le richieste sono state trenta. Le stesse che si registrano a viale degli Ammiragli, dove è possibile notare un caso curioso. I due Caf, nonostante si trovino sulla stessa strada, presentano numeri totalmente opposti: trenta – per l’appunto – in una sede e solamente due nell’altra. Nel centro di circonvallazione Trionfale, infine, le pratiche presentate sono state trentacinque.
La stessa tendenza si registra anche nel II Municipio, il più benestante della Capitale, con un reddito medio di oltre 40 mila euro per famiglia. Tant’è che il Trieste-Salario presenta numeri praticamente identici a quelli di Prati: centosette pratiche in cinque Caf, con una media di ventuno per ogni centro.

“C’è ancora poca informazione”
«Lo scarso flusso di pratiche potrebbe anche dipendere dalla molta disinformazione – spiega un’altra operatrice –. Una signora è venuta a chiederci quale cifra spettasse a ognuno dei suoi tre figli, non sapendo che la somma è unica per l’intera famiglia».
L’esiguità delle richieste nel nostro quartiere appare ancora più evidente se comparata con le altre zone di Roma. A Tor Bella Monaca – nel VI Municipio, dove il reddito medio non arriva a 17 mila euro – non si scende sotto le cinquanta pratiche, cifra che nel Trieste-Salario costituisce il tetto massimo. Spostandosi verso Cinecittà – nel VII, 24 mila euro di reddito medio – i dati risultano essere ancora più alti: settantasei nel Caf di via Emilio Lepido, addirittura centosei nella sede di via Ampio Flaviano. Numeri leggermente più bassi, ma comunque corposi, anche nella zona del Quadraro: cinquanta richieste nella struttura di largo Spartaco. Così come in via del Casale di San Basilio – nel IV Municipio, ventuno mila euro di reddito medio – con una quantità di pratiche che, anche in questo caso, non scende sotto le cinquanta. Percorrendo qualche chilometro verso la zona di San Cleto, le richieste scendono vertiginosamente: non più di cinque, fanno sapere dal Caf di via Bernardo Bernardini. Ogni Municipio fa quindi storia sé. Ma Prati sembra proprio non avere un gran bisogno del reddito di cittadinanza.

Quali sono i requisiti per ottenerlo
Per richiedere il reddito di cittadinanza bisogna rispettare determinati requisiti stabiliti dalla legge. Tra questi una dichiarazione Isee – l’Indicatore della situazione economica equivalente – fino a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare (differente dalla prima casa) non superiore a 30 mila euro. È inoltre necessario disporre di un reddito familiare inferiore a 6 mila euro, moltiplicato per il parametro di equivalenza. A ciò si aggiunge il fatto che il richiedente non deve avere un’auto nuova o immatricolata nei sei mesi antecedenti la presentazione della domanda o non deve essersi dimesso volontariamente.
Questo tipo di sostegno economico decretato dal governo è rivolto, per un massimo di 780 euro mensili, a chi ha perso il lavoro o è senza occupazione, o che si trovi in una situazione di indigenza. Per presentare la domanda è necessario compilare un modulo e presentarlo nelle filiali di Poste Italiane o ai Caf. In alternativa è possibile effettuare la domanda anche online.

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