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Il miracolo del parco di via Plava, rinato con lo sforzo di tutti

di Alessio Ramaccioni

“Grazie al Municipio, all’Ater, alla Regione Lazio e alla volontà dei residenti, il parchetto di via Plava (nome con il quale da sempre nel quartiere viene chiamato il “giardino Pietro Lombardi” di via Sabotino, ndr) sarà presto di nuovo a disposizione del quartiere”. Eleonora Piraino, avvocato penalista, è la presidente del comitato Amici di Via Plava. Uno dei protagonisti più importanti di questa storia.

“Il 5 febbraio, il parco è stato chiuso. I giochi, da anni a disposizione dei ragazzini della zona, non erano sicuri. Il Comune è intervenuto per rimuoverli, ma non ha potuto compiere interventi di ristrutturazione, perché il terreno è dell’Ater (acronimo di Azienda territoriale per l’edilizia residenziale, ndr), che è competenza della Regione. Ci ritrovavamo – noi residenti che abbiamo dei bambini – a perdere un punto importante e storico di aggregazione”.

E’ a questo punto che inizia ad avverarsi un piccolo miracolo. E’ sempre Eleonora Piraino a raccontarlo. “Ci siamo subito mobilitati. Prima noi come comitato, poi si sono uniti altri residenti e i commercianti di zona. E infine le istituzioni: il Municipio, la Regione a partire dal presidente Zingaretti, la stessa Ater”. Una sinergia che ha portato ad un grande risultato. “Il parco riaprirà: l’8 dicembre attraverso un’iniziativa informale, mentre il 15 dicembre è prevista la presentazione ufficiale degli interventi al parco, alla presenza – forse – anche di Zingaretti”. La collaborazione tra diverse realtà ha portato alla realizzazione di un progetto di grande qualità, anche perché gli investimenti sono stati importanti: “L’Ater ha provveduto ai lavori edili sostanziali, regalandoci anche alcuni giochi. Altri sono stati donati da alcune attività commerciali di zona” spiega ancora la Piraino. “Come comitato abbiamo raccolto oltre tredicimila euro, tutte investite i giochi e strutture. Il Municipio e la Regione stessa sono intervenuti con altre donazioni”.

Cosa offrirà al quartiere il “nuovo” parco di via Plava? A spiegarlo è Renato Sartini, portavoce del comitato. “Abbiamo pensato veramente a tutto. Al progetto hanno contribuito professionisti del quartiere a titolo gratuito. Le novità partono dagli ingressi: quello principale, che è stato reso più accessibile iniziando dalla pendenza, e quello secondario, pensato per facilitare l’intervento dei mezzi di soccorso”. Ma le novità sono molte: un bagno privo di barriere architettoniche per i disabili, una nursery, un campo da calcetto (donato dai membri della giunta municipale come donazione privata), uno da basket e pallavolo. Ed ancora altalene, giochi “scientifici”, strutture in legno, casette. Importante il rapporto con la natura: “E’ uno degli aspetti più importanti” racconta Sartini. “In accordo con il Municipio, abbiamo deciso di realizzare dei piccoli orti urbani ed assegnarne ognuno ad una scuola di zona, che se ne assumerà la responsabilità. Un modo per avvicinare i ragazzi alla natura ed al legame con il territorio. Pianteremo anche degli alberi particolari, a partire da un Ginkgo, pianta antichissima che ha resistito al passare del tempo. Un simbolo di resilienza ed una particolarità floristica che arricchirà il parco”.

Fondamentale anche il tema dell’accoglienza, ed è sempre il portavoce del comitato a spiegarlo: “Abbiamo pensato che questo parco debba essere veramente per tutti: in un momento di chiusura, vogliamo proporre un piccolo esempio di apertura. Siamo partiti dall’abbattere gli ostacoli per i disabili, non solo con il bagno accessibile e gli ingressi “facilitati”. Alcuni dei giochi sono pensati per essere goduti anche da bambini sulla sedia a rotelle o con altre difficoltà”.

Sarà quindi un piccolo parco delle meraviglie: “E’ così”, conclude la Piraino. “Sarà un un luogo magico, rinato grazie all’impegno di tutti che hanno collaborato per realizzare i nostri sogni”.

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