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EXTRANEWS – Uno scooterista spiega le tre cose che vorrebbe cambiare nel nostro quartiere

di Alessio Ramaccioni

Solo tre cose da cambiare nel quartiere? Sono poche!”. Marco Leofreddi è nato e cresciuto in Prati: casa, scuola, per un periodo anche il lavoro. Adesso deve spostarsi un po’: fino al Lungotevere, poco prima di Trastevere. Ma il quartiere lo attraversa tutto, ogni mattina: “Non solo per lavoro, anche per le mie questioni personali: ho solo lo scooter, lo utilizzo per ogni cosa”.

Come molti romani, il percorso è stato un classico: dal motorino cilindrata 50 dell’adolescenza e dei vent’anni, agli “scooteroni” che ormai sono diventati uno degli standard di mobilità per la città: “Roma non è – paradossalmente – un posto facile per le due ruote, anche se in tanti le usano per spostarsi”.

Arriviamo al dunque: cosa non va in Prati secondo chi usa moto e scooter per muoversi? “Innanzitutto le condizioni delle strade. Tra buche, avvallamenti e tombini malmessi, è un rischio continuo: di cadere, di farsi comunque male alla schiena e di rompere qualcosa”. Sì, perché il pessimo stato delle strade hanno anche questa caratteristica: aumentare – spesso a dismisura – i costi di manutenzione dei mezzi: “Gomme bucate, sospensioni rovinate, cerchioni storti… ogni anno se ne vanno diverse centinaia di euro in meccanici e gommisti”.

E gli altri due problemi che vorresti risolvere? “Mi verrebbe da dire il traffico, ma forse è banale. Per cui dico i parcheggi: Roma è piena di motorini, moto e scooter, eppure i posti riservati a questi mezzi sono pochi. Spesso siamo costretti a parcheggiare sui marciapiedi, creando un disagio a chi si muove a piedi e rischiando anche una multa”.

Manca una “questione calda” all’appello: Marco ci pensa un attimo, e poi risponde: “La testa degli automobilisti, di chi guida camion e furgoni, a volte persino gli autisti dei bus: sembrano ignorare l’esistenza di chi si sposta su due ruote. È vero che tante volte guidiamo in maniera un po’ spericolata, anche per evitare il traffico. Ma spesso vedo fare ad automobili e camion manovre folli, che mettono a rischio anche la vita di chi sta su uno scooter ed è inevitabilmente meno protetto”.

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