Prati | Articoli

EXTRANEWS – Abbiamo chiesto a una mamma del quartiere cosa cambierebbe a Prati

di Alessio Ramaccioni

Un quartiere a misura di mamma? Non del tutto, anche se “potrebbe andare peggio”. Giovanna Montalbano ha due bimbe, vive nel quartiere e conosce Prati, nel bene e nel male.“Cinque cose che vorrei cambiare come mamma? Te lo dico subito!”, dice sorridendo.

Partiamo: l’inizio è dedicato a parchi e giardini: “Sono pochi e male attrezzati. Giostre rovinate, degrado, poca manutenzione. Un’area giochi attrezzata rappresenta un’importante valvola di sfogo per figli e genitori, oltre che un luogo di socializzazione e confronto. Dovrebbe esserci una maggiore attenzione da parte di chi amministra”. Eppure negli ultimi tempi qualcosa si è mosso: la riqualificazione del parco di via Plava o gli interventi a piazza Strozzi: “Certo, sono novità importanti che ho notato, io come le altre mamme con cui parlo. Ma non sono sufficienti”.

Andiamo avanti: il secondo tema è la sicurezza. “È un argomento delicato: anche qui, dopo il confronto con altre mamme, ho verificato che le questioni che ci stanno a cuore sono le stesse per tutti”. La seconda cosa che per una mamma di Prati è importante avere, e che manca, è la sicurezza stradale: “Le strisce pedonali. Molte sono cancellate, non si vedono, le macchine e le moto non si fermano. Per chi gira con bimbi piccoli, o in passeggino, è un pericolo e una preoccupazione”.

Il terzo punto riguarda sempre la sicurezza: “Parcheggiare i motorini sul marciapiede è una cattiva abitudine in tutta la città, in questo quartiere si verifica spesso. Per evitare il traffico, o per trovare il parcheggio, non si fanno scrupoli a sfrecciare in mezzo alle persone. Non ho mai visto un vigile intervenire, o quantomeno appostarsi per prevenire questo fenomeno. Eppure capita tutti i giorni, ovunque”.

Passiamo al quarto punto: il degrado del territorio: “Non è solo una questione estetica, che comunque è importante per i bambini. L‘immondizia non raccolta, il cattivo odore, i topi e gli uccelli che scorrazzano tra i rifiuti. Tutto questo non va bene. Non è una caratteristica solo di questo quartiere, lo so, ma io vivo qui  e con queste strade mi confronto tutti i giorni”.

Non solo rifiuti, ma anche la scarsa manutenzione: “Certamente – aggiunge Giovanna -, per degrado intendo anche la poca cura del territorio e i rischi che da questo scaturiscono: basta guardare quello che sta avvenendo con gli alberi”.

L’ultimo elemento negativo che la nostra mamma segnala fa riferimento sia all’inciviltà delle persone che alle mancanze dell’Amministrazione: “Le auto parcheggiate sulle strisce pedonali o di fronte ai luoghi di transito, unito alla mancanza – o la pessima condizione – delle pedane per salire e scendere dai marciapiedi è un problema per chi utilizza i passeggini ma non solo: penso ovviamente ai disabili e a quanto possa essere  faticoso per loro spostarsi”.

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