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Bus turistici, ecco perché è una rivoluzione a metà

di Gianluca Colletta

Continua la stretta sui bus turistici nella Capitale. Sono circa tremila le multe elevate nei primi tre mesi dell’anno per violazioni al nuovo regolamento capitolino, in vigore dall’inizio dell’anno, che disciplina l’accesso alla Ztl Vam – è la zona a traffico limitato per i veicoli a motore superiori a 7,5 metri – e vieta l’accesso nel centro storico. Per Prati, però, la faccenda è tutt’altro che archiviata. I mezzi si ammassano ora a ridosso della Ztl Vam. Con inevitabili ripercussioni sul traffico e sulla qualità della vita dei cittadini.

Li infrazioni riscontrate

Facciamo un passo indietro. Dal 1° gennaio per arrivare ai Musei vaticani o entrare in Prati, dove sono presenti 5 dei 29 varchi della Ztl Vam, bisogna acquistare un carnet di ticket che possono arrivare a costare fino a 23 mila euro, a seconda della tipologia di veicolo e del numero di passaggi.

Oltre al mancato pagamento dei ticket, la polizia di Roma Capitale ha riscontrato infrazioni per quanto riguarda il passaggio sulle corsie preferenziali, superamento dei tempi consentiti per la sosta e violazioni al codice della strada. Bisognerà attendere dopo Pasqua, quando inizierà l’alta stagione, per capire quali saranno i reali risultati della nuova regolamentazione. «È ancora presto per tracciare un bilancio – spiega a RomaH24 Massimo Marnetto, rappresentante di Motus Roma, una rete molto attiva di associazioni cittadine –, però alcuni miglioramenti li abbiamo riscontrati».

I cittadini soddisfatti a metà

La chiusura del centro storico ha però spostato il problema nelle zone limitrofe: molti pullman sostano ora sul lungotevere o nelle zone adiacenti alla Ztl Vam, sotto via del Foro Italico o negli slarghi lungo le strade delle periferie. «A sensazione – continua Marnetto – abbiamo notato che c’è stato un leggero calo negli attraversamenti, ma resta il solito caos nei parcheggi. In questi mesi sono state segnalate doppie file, permanenze oltre i tempi consentiti negli stalli e pullman rimasti in sosta con il vecchio vizio dei motori accesi, come accade spesso su viale Giulio Cesare».

La rabbia degli autisti

Da parte loro gli autisti dei bus, oltre a contestare il regolamento, lamentano anche diversi disagi in Prati. Un esempio? La salita e la discesa dei passeggeri davanti ai Musei vaticani. Lo stallo presente in via Leone IV consente infatti la sosta solo per far scendere le persone. Per ripartire con i turisti a bordo, i pullman dovrebbero andare al terminal del Gianicolo, inaugurato per il Giubileo del 2000, dove la tariffa base è di 24 euro l’ora.

Il parcheggio a incastro

A detta degli autisti, i costi non sono però l’unico problema. Spiega Cesare, uno di loro: «Hanno costruito un parcheggio per noi, ma è a “incastro”». Ovvero? «Se un bus entra – chiarisce -, un altro non esce, e fare manovra all’interno è difficilissimo. Chi ha costruito il terminal non si è preoccupato dei pullman». Il risultato sono le lunghe code che si creano su via Gregorio VII. «Blocchiamo il passaggio. Senza contare che qua sotto c’è anche l’ingresso dell’ospedale Santo Spirito». Questa rivoluzione dei varchi per i bus turistici, per ora, pare non accontentare nessuno.

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