Della Vittoria | La Storia

6 febbraio 1980: in via Settembrini viene ucciso un giovane poliziotto

di Sergio Campofiorito

Negli anni Ottanta, i Nuclei armati rivoluzionari hanno lasciato una scia di sangue anche nel nostro quartiere. Giuseppe Valerio Fioravanti, all’epoca considerato uno dei più pericolosi terroristi italiani, prende di mira via Settembrini, in particolare il civico 38 che allora ospitava l’ambasciata del Libano.

MAURIZIO ARNESANO

L’agente di guardia che piantona l’ingresso, pistola d’ordinanza nella fondina e mitra in mano, è il diciannovenne Maurizio Arnesano. Ha finito da poco la scuola di polizia, non ha tantissima esperienza. La mattina del 6 febbraio 1980 ha chiamato la madre per avvertirla che sarà in licenza il sabato successivo e potrà tornare a riabbracciarla. Ma non lo farà mai.

Alla ricerca di un’arma da assalto, Valerio Fioravanti ha messo gli occhi sul mitra che Arnesano imbraccia davanti all’ambasciata. La giovane età dell’agente fa pensare che sarà facile sottrargliela. Quella mattina Fioravanti dice suo fratello Cristiano che un poliziotto gli darà il suo mitra. Alla domanda di Cristiano “A che prezzo?”, Valerio risponde “Gratuitamente” e gli lancia un sorriso d’intesa.

Il prezzo, però, è la vita di Arnesano: raggiunto alle spalle da Fioravanti e Giorgio Vale, nuova leva del gruppo armato, l’agente reagisce cercando di sparare. Le pallottole degli aggressori sono più rapide e lo lasciano a terra, in una pozza di sangue, poi fuggono in vespa tra le strade del nostro quartiere sotto choc.

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