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20 novembre 1940: in viale delle Milizie muore il “viceduce”

di Sergio Campofiorito

In viale delle Milizie, molte abitazioni erano ad uso dei gerarchi fascisti. Al civico 4 viveva Arturo Bocchini, il “viceduce”, colui che ha fondato e diretto la polizia segreta, l’Ovra.

Bocchini era il responsabile della sicurezza di Mussolini, costituì per lui la cosiddetta Guardia presidenziale: cinquecento tra carabinieri, poliziotti e membri della milizia che avevano come unico compito la protezione del duce. E la sua.

Nella notte tra il 19 e il 20 novembre 1940, esattamente 80 anni fa, al sicuro nella sua casa, Bocchini trovò comunque la morte.

La casa di Bocchini in viale delle Milizie 4

Erano giorni di guerra, Bocchini comunque non rinunciava alle sue sfarzose abitudini. Quella sera si reca a cena all’albergo Ambasciatori di via Vittorio Veneto, il cui proprietario è suo amico personale.

Il 18 cena con champagne e aragoste mangiandone, secondo una ricostruzione giornalistica, addirittura dieci. Quando rincasa, intorno alle 4 del mattino, ha un malore.

Lo assiste l’amante venticinquenne, Maria Letizia De Lieto Vollaro. Resasi conto delle disperate condizioni del compagno e dopo essersi consultata con i parenti, la giovane si procura due fedi nuziali e fa celebrare il matrimonio, in articulo mortis, dal vescovo Lorenzo Bartolomasi.

Il talamo nuziale sarà anche il letto di morte di Bocchini: il viceduce muore stroncato da un ictus.

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