26 Marzo 2021 - 16:26 . Mazzini . Cronaca

Viale Mazzini, flash mob di ultracattolici, Lega e comunità musulmana: “Blasfemia in Rai”

“Perché dovremmo pagare il canone? Noi paghiamo il canone e voi ci insultate?”. Sono solo alcune delle domande che si leggono sui cartelli dei partecipanti al flash mob dell’associazione ultraconservatrice Pro vita e Famiglia, che nella mattinata del 26 marzo ha protestato di fronte alla sede Rai di viale Mazzini.

Blasfemia e propaganda gender, sono queste le accuse che rivolgono al servizio pubblico. “Questo è un monopolio di Stato pagato con i nostri soldi – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Toni Brandi -. È indecente non solo la blasfemia, che Sanremo già da anni fa solo contro i cristiani, perché non ti permetterebbero mai di insultare altre religioni, ma anche la continua propaganda gender. Cercate un programma con una coppia uomo-donna regolarmente sposati, non c’é, solo i Simpson (che va in onda sulle tv Mediaset, ndr). Ora basta, il popolo è stufo, la gente sta alla fame e non si possono sprecare soldi che dovevano andare a chi ne ha bisogno”.

Un cartellone affisso in viale Giulio Cesare

Critiche contro l’esibizione della corona di spine da parte di Achille Lauro a Sanremo, gli sketch di Amadeus e Fiorello, ma anche alcuni programmi Rai. “Questa è una forma di indottrinamento – commenta Simona Baldassarre, europarlamentare della Lega – qualche settimana fa alla trasmissione ‘Oggi è un altro giorno’ abbiamo visto una delle fiabe più belle, La bella addormentata nel bosco, servita in salsa lgbt dove la principessa era svegliata dal bacio di un’altra principessa. Perché dobbiamo modificare delle favole che hanno reso felici i bambini per secoli?”.

Alla manifestazione erano presenti anche due esponenti della comunità musulmana: “Siamo qua perché se é vero che da una parte l’Italia é un Paese laico – ha spiegato Hanieh Tarkian, membro dell’associazione culturale Salvatore Atteso – però dall’altra parte esiste un reato di vilipendio della religione e quindi la blasfemia non deve esserci, soprattutto in televisione dove non ci devono essere trasmissioni in cui viene offesa la religione, e in particolare la religione cristiana che è parte dell’identità culturale e religiosa di questo Paese”.