9 Marzo 2020 - 19:43 . Prati . Cronaca

Un medico di base di Prati: “In 32 anni non ho mai vissuto una situazione del genere”

Via Crescenzio
Via Crescenzio

Dozzine di telefonate al giorno, valutazioni, consigli, ansie del prossimo da gestire in una situazione che “in 32 anni di carriera non mi era mai capitata”. Il dottor Mario Agnello, 64 anni a breve, è uno storico medico di base di Prati, ha trascorso metà della vita nel proprio ambulatorio di via Crescenzio 74 dove il telefono non smette di squillare.

I medici di base, secondo le direttive della Asl 1 Roma, rappresentano il primo filtro al quale rivolgersi in caso di sospetta infezione da Covid-19.

Dottor Agnello, come è cambiata la sua vita lavorativa da un mese a questa parte?

“Diciamo che la nostra funzione, in questo particolare momento storico, è più di indirizzamento che di terapia. Ascolto i pazienti, i loro sintomi e, soltanto se la situazione lo richiede avvio tutti i protocolli indicati dal Servizio di igiene e sanità pubblica. Come medico di base sono a conoscenza delle patologie pregresse dei miei pazienti e anche in base a questo posso fornire una valutazione. Capita anche di dover svolgere visite a domicilio, per fortuna fino a oggi (9 marzo, ndr) non ho avuto pazienti affetti da Covid-19, ma penso che capiterà presto”.

Per fare chiarezza con i lettori, lei e i suoi colleghi effettuate i tamponi per diagnosticare il Coronavirus?

“Non abbiamo i test e quindi non possiamo effettuarli, in base alla sintomatologia del paziente possiamo attivare i protocolli e quindi saranno altre strutture, eventualmente, a svolgere i test”.

Quale target di persone le telefona maggiormente in questi giorni? 

“L’infezione colpisce maggiormente le persone più avanti con l’età, ma in questi giorni chiamano un po’ tutti, anziani, persone di mezza età ma anche giovani”.

Nel suo studio siete dotati dei kit per prevenire il contagio?

“Siamo in attesa di ricevere mascherine, guanti e camici monouso, occhiali. Abbiamo inoltrato la richiesta all’Asl la settimana scorsa ma ancora non abbiamo ricevuto niente, speriamo di riceverli in settimana o al più tardi quella prossima”.

Intanto il numero dei contagiati cresce in maniera esponenziale.

“Gli studi cinesi indicano che, in 19 giorni, ogni infetto è in grado di contagiarne altri 10″.

Come reputa i recenti decreti del governo per contenere i focolai?

“In teoria potrebbero funzionare, devono però essere seguiti e applicati da tutti. È mia opinione, tuttavia, che siano stati emanati con una settimana di ritardo”.

Le informazioni sono molteplici e talvolta contraddittorie e possono creare confusione nella popolazione, voi medici di famiglia come affrontate questo flusso di notizie? 

“Abbiamo creato una rete tra noi tramite whatsapp dove ci scambiamo dati, sviluppi, informazioni e ci confrontiamo. Seguiamo le direttive e restiamo sempre aggiornati rispettando rigorosamente la scienza”.

Intanto, il telefono continua a squillare.

LEGGI la notizia su come si sono organizzate le mamme di Prati dopo la chiusura delle scuole

LEGGI la notizia sull’allarme delle agenzie turistiche

GUARDA cosa accade alle poste

LEGGI la notizia sull’allarme degli hotel

LEGGI l’articolo sullo stop agli eventi culturali a Roma per il Coronavirus