3 Febbraio 2019 - 20:40 . Giulio Cesare . Curiosità

Soffitta di San Gioacchino, così le persone trascorrevano le giornate

Guardando quella “stanza” è difficile poter immaginare come così tante persone abbiano vissuto per tutto quel tempo lì dentro. Una ambiente freddo, poco illuminato e con un pavimento pressoché inesistente. E la cosa che stupisce di più, come ha sottolineato anche padre Pietro, attuale parroco della chiesa di San Gioacchino, “è la capacità di queste persone di organizzare la vita all’interno di uno spazio così angusto. Colpiscono anche la loro creatività e fantasia”.

Nonostante la drammaticità della situazione, la poca ospitalità della stanza, l’essere letteralmente murati vivi, il dover vivere in silenzio per non essere scoperti, erano capaci di giocare, disegnare e divertirsi. “Questi uomini non si persero d’animo e iniziarono ad organizzare campionati di tresette, alcuni di loro fecero anche delle caricature per raccontare la vita della soffitta”, racconta padre Pietro.

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