8 Ottobre 2020 - 10:10 . Prati . Cronaca

Simply-Sma, da viale Mazzini parte la protesta (silenziosa) dei lavoratori: ecco perché

Dal gruppo Facebook "Prati in azione"
Dal gruppo Facebook "Prati in azione"

Da viale Mazzini si alza la protesta silenziosa dei lavoratori della catena Simply-Sma. Nonostante l’acquisizione nel giugno 2019, per un miliardo di euro, dei supermercati del gruppo Auchan da parte di Conad, restano le incertezze per gli 8.000 lavoratori sparsi in tutta Italia, i 1.500 di Roma e i circa 120 dei quattro supermercati di Prati.

Come già raccontato da RomaH24 più di un anno fa, l’operazione era stata annunciata, ma ancora oggi si conoscono soltanto i contorni e non la sostanza, il piano industriale, le ricadute occupazionali e le strategie di armonizzazione. La casa madre francese ha ceduto, di fatto, l’intera rete, mantenendo soltanto alcuni grandi ipermercati in Italia. Su Roma, già nei mesi scorsi, erano stati ceduti a Conad due centri e la trattativa con il consorzio di cooperative è andata avanti fino al passaggio di mano di tutti i supermercati e negozi di quartiere. Un’operazione, denominata MontBlanc, che farà nascere un colosso della grande distribuzione con 17 miliardi di fatturato. Ma i sindacati e i dipendenti sono ancora preoccupati e qualcuno teme che la fuga della casa madre francese possa aver peggiorato la situazione. L’acquisizione verrà perfezionata entro la fine dell’anno, dopo il via libera dell’Antitrust.

In Prati si contano quattro punti vendita con marchio Simply-Sma, alcuni alle dirette dipendenze di Auchan, altri in franchising. Si tratta del supermercato di viale Angelico 221-223, del centro di viale Mazzini 153, poi via Fabio Massimo 35 e piazza Cola di Rienzo 86. E proprio nel Simply di viale Mazzini, alcuni dipendenti si sono fatti fotografare con dei cartelli di protesta che recitano “non sappiamo niente!“. Da mesi, infatti, lavorano tra gli scaffali semivuoti senza sapere quale sarà il loro destino, anche durante il lockdown.

Per mesi, tra indiscrezioni e mancate conferme, i sindacati hanno chiesto chiarezza e anche adesso – dopo tutto questo tempo – attendono di sapere cosa ne sarà dei lavoratori con la nuova proprietà.

LEGGI lo speciale (a cura di Daniela Mogavero)