Niente da fare. La commissione Tributaria provinciale di Roma ha respinto il ricorso collettivo presentato da Prati in Azione! nei primi mesi del 2019. La class action contro i “disservizi” della municipalizzata era appoggiata anche dall’Istituto internazionale per il consumo e l’ambiente.

I ricorrenti chiedevano “un rimborso della tassa sui rifiuti che arrivi fino al 60% di quanto pagato finora, poiché il servizio offerto dall’azienda è nettamente inferiore allo standard previsto dal contratto di servizio”.

La commissione non ha accolto il ricorso per una serie di ragioni, tra le quali il rimborso massimo che secondo la legge ammonta al 20% “in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.

Inoltre, si legge nel dispositivo, nessuna autorità sanitaria ha riconosciuto danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente, uno dei requisiti necessari per ottenere il diritto di riduzione necessario ai fini della maturazione del rivendicato diritto alla riduzione”.

La commissione ha disposto il pagamento delle spese legali ognuno per la sua parte.