20 Aprile 2020 - 20:21 . Prati . Cultura

Riaprono le librerie di Prati, i lettori: “Finalmente, un simbolo di rinascita”

La procedura di igienizzazione prima di entrare a laFeltrinelli di viale Giulio Cesare
La procedura di igienizzazione prima di entrare a laFeltrinelli di viale Giulio Cesare

“Stavo aspettando questo momento con ansia, finalmente… non vedevo l’ora”. Dopo quaranta giorni, con una settimana di ritardo rispetto ai colleghi delle altre regioni, riaprono le librerie nel Lazio e quindi anche a Prati. La pioggia battesimale di oggi, 20 aprile, segna un nuovo inizio e l’auspicio che le librerie rappresentino un perno sul quale poggiare la “fase 2” per un graduale riordino della quotidianità oggi sconvolta dal Coronavirus.

Giovanni Biassoni

La pioggia sembra non invogliare troppo i cittadini a rompere i tediosi ceppi della quarantena, ma i lettori in fila a laFeltrinelli di viale Giulio Cesare 88 non mancano. Tra loro c’è Giovanni Biassoni, 26 anni, residente in zona Clodio, che attendeva questo giorno come un balsamo: “Non vedevo l’ora – commenta – la quarantena è dura, soprattutto l’ultima settimana l’ho sofferta, finalmente riaprono le librerie e posso acquistare qualche volume, sono un appassionato di Dostoevskij. Mi auguro che questo giorno sia il buon viatico verso il ritorno alla normalità”.

Roberto Vignoli

A distanza di sicurezza, attende il proprio turno Roberto Vignoli, 61 anni, fotografo, scrittore e poeta (l’ultimo libro pubblicato è la silloge “L’inverno sono gli altri”) che vive in zona: “Penso che la serrata generale sia stata giusta, c’era questa necessità per salvaguardare la salute di tutti. Oggi, però, sono proprio contento, questo giorno rappresenta una liberazione”. 

Non manca qualche apprensione, come quella di Renato che, insieme alla moglie, ha appena acquistato volumi di filosofia: “Io vengo dalla Balduina, sarei un po’ fuori zona. Non so cosa accade se mi fermano… La riapertura delle librerie è un inno alla cultura del Paese, lo vedo come un simbolo di rinascita affinché, partendo dalla cultura, si possa tornare alla normalità”.

Distanza di sicurezza alle casse de laFeltrinelli

Subito dopo l’ingresso, il direttore Federico Zander controlla che i clienti siano dotati di mascherina e guanti d’ordinanza, se qualcuno non ha i guanti gli vengono forniti gratuitamente, se invece il cliente li ha già vengono igienizzati col gel disinfettante. Nei pressi delle casse la distanza di sicurezza è assicurata da nastri e indicazioni.

Questo accade in una grande libreria dove gli spazi sono ampi, ma cosa accade in una piccola libreria di quartiere che, tra le altre cose, vende anche volumi usati?

Andrea Riccardi con un cliente

Lo spiega Andrea Riccardi, 52 anni titolare della storica Pocket 2000, in via Famagosta 39 dagli anni Settanta. Anche lui con mascherina, guanti e gel d’ordinanza (regionale): Appassionati di vecchi libri e di arte sequenziale (leggasi: fumetti) questa mattina hanno potuto gioire per la sua riapertura. “In un locale come questo posso far entrare al massimo due persone alla volta, per la particolarità del negozio, in cui capita spesso che i clienti si attardino alla ricerca di una pubblicazione particolare, potrebbe capitare che un terzo cliente aspetti fuori un bel po’. Inoltre, ho parecchi clienti che vengono da tutta la Roma per acquistare vecchi fumetti, se nel tragitto vengono fermati dalle forze dell’ordine che succede? Le regole sono confuse e non aiutano la nostra attività”.

LEGGI l’intervista a Dacia Maraini sulla riapertura delle librerie

LEGGI la mappa delle librerie aperte nel quartiere