19 Settembre 2020 - 8:40 . Prati . Cronaca

Retake compie 10 anni, il capogruppo di Prati: “Così curiamo il quartiere”

A sinistra, Fabrizio Mencaroni con un gruppo di retakers
A sinistra, Fabrizio Mencaroni con un gruppo di retakers

Retake compie dieci anni. Nel settembre del 2010 Rebecca Spitzmiller, Lory Hickey e Paola Carra fondavano il movimento che avrebbe riunito migliaia di cittadini volenterosi sotto un obiettivo comune: combattere il degrado della città e dei quartieri di Roma. L’organizzazione no profit oggi conta oltre 15mila volontari in ogni quartiere della Capitale. Solo nel 2019 ha realizzato 965 interventi. E oggi, sabato 19 settembre, per celebrare i dieci anni dalla sua fondazione si terrà la grande festa nel Parco degli Acquedotti.

L’ultimo intervento alla metro Cipro

Retake ha avuto la sua culla nel Trieste-Salario, ma è ben presto diventata una realtà solida anche nel nostro quartiere. Fabrizio Mencaroni, architetto, è la guida di RetakeRoma – Prati nato nel 2014. “Verso la fine del mese di agosto – ricorda Mencaroni – girovagando su Facebook mi imbattei casualmente in questa ‘cosa’ che sembrava rispondere alle mie esigenze maturate a proposito di decoro, in ogni senso, della nostra Roma. Partecipai dunque all’evento che si sarebbe tenuto di lì a giorni in piazzale Flaminio, venendo tra l’altro intervistato da una troupe televisiva. In quel momento stavo staccando i miei primi manifesti e adesivi illegali. Fu un colpo di fulmine sfociato in amore”.

Dopo un paio di settimane, sarebbe nato ufficialmente il primo gruppo Retake del nostro territorio. “Il 14 settembre – continua Mencaroni – il neonato gruppo Retake Cipro Eroi, poi divenuto RetakeRoma-Prati era all’opera in zona metro Cipro con due titolari, io e mia moglie, un amico simpatizzante e tre giunti in aiuto da altri gruppi già costituiti. Da quel giorno si sono susseguite, tra alterne vicende, altre ‘imprese’ di cui, contrariamente ad altri, non ho mai tenuto il numero.Di certo la partecipazione non è mai stata esaltante ma abbiamo sempre fatto ottime cose. Il fine – chiosa Mencaroni – è sempre quello originario, non solo pulire, raccogliere o staccare, bensì tentare di ricostruire un senso di appartenenza, identità e appropriazione della città in cui viviamo”.

LEGGI la news sul primo intervento di RetakeRoma-Prati dopo il lockdown