28 Dicembre 2020 - 8:40 . Della Vittoria . Ambiente

Parco Plava, nasce la prima riserva paesaggistica di Roma per salvare i pini

Il parco Plava di via Sabotino
Il parco Plava di via Sabotino

Il Parco Plava di via Sabotino diventa una riserva paesaggistica per salvare i pini della Capitale, minacciati da una specie aliena.

La sostanza rilasciata dalla cocciniglia tartaruga cosparge i giochi del parco

Il dono di Natale è stato comunicato dall’assessora al verde, Anna Vincenzoni, agli Amici di Via Plava che hanno in cura l’area.

La cocciniglia tartaruga

La richiesta di rendere il Parco Plava un laboratorio dove sperimentare trattamenti e cure per debellare la cocciniglia tartaruga, un insetto proveniente dal Nord America che, dopo aver raso al suolo parte dei pini della Campania è arrivato alle nostre latitudini da circa tre anni, era stata inoltrata al Municipio lo scorso 17 novembre e dal Municipio al Comune. Il nulla osta del Dipartimento tutela ha approvato i trattamenti fitosanitari proposti dagli Amici di Via Plava.

Renato Sartini

L’idea dell’associazione è quella di sfruttare il Nuovo metodo Corradi (dal nome dell’agronomo che l’ha ideato) che prevede l’esecuzione di uno o più fori nel fusto a circa un metro da terra tramite i quali viene iniettato nei vasi linfatici un particolare trattamento che, risalendo il tronco, arriva fino alla chioma dove si annidano i parassiti.

Un sentiero ricoperto dalle secrezioni della cocciniglia al Parco Plava

Il costo del Nuovo metodo Corradi varia a seconda del diametro del fusto, va dai 150 fino ai 350 euro ad albero. L’intenzione dell’associazione è quella di creare, insieme agli attigui centro anziani, baupark e bocciofila una riserva paesaggistica.

“Abbiamo già contattato la società Gea – spiega Renato Sartini, giornalista scientifico e portavoce degli Amici di Via Plava -, concessionaria esclusiva del Nuovo metodo Corradi per l’Italia, che si è resa disponibile a sponsorizzare e quindi a sostenere in maniera gratuita il trattamento. Abbiamo indicato un agronomo, Bruno Santoro, come nostro responsabile per seguire l’andamento della cura”.

La futura riserva paesaggistica conta in tutto quattordici pini.

Nell’aree di Prati, Della Vittoria e Trionfale, il parassita sta consumando i pini di Castel San’Angelo, viale Mazzini, via Sabotino e piazzale degli Eroi (solo per citare i luoghi e le strade più riconoscibili).

LEGGI lo speciale di Daniele Galli su come il quartiere perderà i suoi pini

LEGGI il parere del climatologo: “Ecco la correlazione tra il clima e la morte dei pini”