25 Agosto 2019 - 19:35 . Prati . Cronaca

Parcheggio sotterraneo a via della Giuliana, ecco perché non si potrebbe fare

L'area di largo Trionfale che dovrebbe essere interessata dal progetto
L'area di largo Trionfale che dovrebbe essere interessata dal progetto

Il sottosuolo in via della Giuliana e nelle aree adiacenti non è adatto alla realizzazione di parcheggi sotterranei. È quanto emerge da un parere emesso dall’Ardis (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) nel 2011 e inviato al dipartimento per la Mobilità di Roma Capitale: il testo è citato ed allegato in una lettera scritta da un gruppo di residenti dell’area interessata dal progetto di un nuovo parcheggio sotterraneo (largo Trionfale, via della Giuliana ed aree limitrofe). Il documento sarà poi fatto firmare a chiunque sia interessato e protocollato in Campidoglio.

L’area di largo Trionfale che dovrebbe essere interessata dal progetto

La lettera è indirizzata alla sindaca Virginia Raggi, all’assessora alla Mobilità, Linda Meleo, all’Assemblea Capitolina, alla commissione Mobilità, al direttore del dipartimento Mobilità e Trasporti, all’Ufficio attuazione Piano Parcheggi e al I Municipio.

Potremmo essere quindi ad un punto di svolta della vicenda dei parcheggi sotterranei in via della Giuliana, che si era riaperta a giugno con i nuovi sondaggi in largo Trionfale da parte della C.a.m srl, la società che ha in concessione la realizzazione dei posti auto sotterranei.

L’area di largo Trionfale che dovrebbe essere interessata dal progetto

Il parere dell’Ardis è emerso in seguito a un accesso agli atti da parte del consigliere di maggioranza Jacopo Scatà, che ha fatto emergere particolari inquietanti: l’Agenzia infatti afferma innanzitutto che “le strutture interessate dai progetti sono comprese nelle zone individuate a rischio medio per le inondazioni”. Inoltre sempre l’Ardis evidenzia che “i piani del parcheggio sono completamente interrati rispetto al piano stradale e potrebbero essere iinteressanti da fenomeni di inondazione conseguenti alle piene del Tevere”.

Cosa serve allora per ottenere un parere positivo? Semplice, per modo di dire: i locali di un eventuale parcheggio dovrebbero essere ufficialmente considerati a rischio inondazione a partire proprio dai potenziali acquirenti. “Anche io mi sono convinto che le preoccupazioni dei residneti siano fondate” ha ammesso il consigliere Scatà, che segue la vicenda con attenzionne da mesi.

Il prossimo capitolo di questa storia si aprirà a settembre, con la consegna della lettera.

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