16 Luglio 2021 - 20:16 . Cavour . Cronaca

Omicidio vicebrigadiere Rega, le motivazioni della sentenza d’ergastolo: “Allarmante la personalità degli imputati”

Mario Cerciello Rega
Mario Cerciello Rega

“I colloqui che risalgono ad epoca ben successiva all’omicidio testimoniano la totale assenza di resipiscenza, l’incredibile mancanza di consapevolezza della gravità di quanto accaduto e di pentimento”. È quanto scrivono i giudici della prima Corte di Assise di Roma nelle motivazioni della sentenza che ha condannato all’ergastolo, nel maggio scorso, i due americani Finnegan Lee Elder e per Gabriel Natale Hjorth, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega.

“Né si ravvisa traccia – proseguono i giudici – di una rivisitazione critica di quelle scellerate condotte. Risultano assolutamente strumentali e non convincenti le dichiarazioni rese dai due imputati in udienza. Entrambi al processo continuano a manifestare un sostanziale distacco dalle vicende di quella notte è da loro tragico epilogo. Mai – scrivono i giudici – manifestano segni concreti di ravvedimento, nessuna rielaborazione in chiave critica di quelle condotte, al contrario, fanno di tutto per diminuire le loro obiettive responsabilità fornendo una ricostruzione della cui inverosimiglianza si è detto più volte. Allarmante è la personalità degli imputati nonostante la loro giovane età”.

Secondo i giudici: “La sconcertante perpetrazione di gravi reati posti in essere in un’inquietante escalation di illegalità, l’adesione a modelli comportamentali devianti, l’esaltazione delle droghe e l’ostentazione di armi e denaro quali simboli di affermazione, documentati dalle immagini rinvenute sui loro telefonini, evidenziano la indubbia capacità criminale di entrambi. A fronte di una vicenda così drammatica emerge la frustrazione di due ragazzi entrambi di famiglie benestanti che si trovano in Italia in vacanza e quella sera cercavano lo sballo a Trastevere volendo assumere alcol e cocaina”.

Il vicebrigadiere dell’Arma è stato ucciso con undici coltellate nella notte del 26 luglio 2019, in via Pietro Cossa.