8 Marzo 2020 - 11:39 . Prati . Cronaca

L’allarme delle nostre agenzie turistiche: “Ecco cosa rischiamo per il Covid-19”

Agenzie viaggio Prati
Agenzie viaggio Prati

“In 55 anni di lavoro non ho mai vissuto una situazione tanto complicata”. Il turismo, causa coronavirus, si mette in quarantena, a soffrirne è tutta la filiera dei viaggi in cui in mezzo annaspano le agenzie turistiche. 

Alberto Loffari, 73 anni, è il decano degli operatori turistici di Prati, la sua agenzia, aperta nel 1978, è in via Giuseppe Andreoli. “Peggio di così non poteva andare – commenta – purtroppo l’emergenza si è abbattuta proprio nel momento in cui, tradizionalmente, si lavora di più. Tra gite scolastiche, settimana di Pasqua e ponti primaverili rischiamo di perdere tutto, per non parlare dei viaggi in Asia”.

Oltre al danno economico, si rischiano anche le beffe internazionali: “Come agenzie provvediamo a fornire acconti di tasca nostra a strutture ricettive e vettori di trasferimento. Se per i treni è stato possibile ottenere i rimborsi, ad esempio per le gite scolastiche saltate, diverso è il discorso delle compagnie aeree estere. Una volta prenotato l’aereo, la compagnia lo mette a disposizione, ma se dopo l’aereo non si riempie perché i trasferimenti vengono disdetti ci rimettiamo l’acconto e rischiamo anche di dover pagare il resto. Una situazione del genere, in tanti anni, l’ho vissuta soltanto durante la guerra del Golfo, per fortuna allora i disagi durarono poco”.

“Casi limitati alla nave attraccata al porto”

Il collega Cristian Casti, 48 anni, ha l’agenzia in viale Giulio Cesare: “Dire che è un periodo duro è poco – spiega – da gennaio gli affari sono in picchiata. In questo periodo facciamo quasi soltanto disdette. Il problema, oltre al virus, è la fobia della quarantena. Dopo l’atterraggio le persone temono di non poter più uscire dallo scalo”.

Nel portale di un’agenzia in via degli Scipioni, un banner specifica immediatamente: “Confermiamo la effettuazione del nostro viaggio in Giappone dall’11 al 21 maggio 2020. Casi di coronavirus contenuti e limitati alla nave attraccata al porto”. Il riferimento è alla nave da crociera Diamond Princess che, dal 5 febbraio al 2 marzo è rimasta ferma e in quarantena al porto di Yokohama. Dei 3.700 passeggeri, 700 hanno contratto il covid-19.