10 Maggio 2020 - 17:56 . Fuori Quartiere . Cronaca

“I produttori le bruciano”, tutta la verità sulle mascherine raccontata da una farmacista

La farmacista
La farmacista

“Ci sono produttori che hanno detto che bruciano le mascherine perché non gli conviene consegnarle”. La frase choc è di una farmacista dei Parioli che preferisce rimanere anonima. Nella nostra video intervista esclusiva, la dottoressa svela alcune verità taciute sulle mascherine chirurgiche. Dalla provenienza ai costi di produzione, dal perché i prezzi aumentavano all’efficacia di una mascherina fatta in casa.

“Mascherine non disponibili”

Le chirurgiche, come effetto dell’ordinanza firmata il 26 aprile dal commissario straordinario dell’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, devono essere vendute dai farmacisti al prezzo di 50 centesimi più iva, ciò ha scatenato nella filiera che conduce dal produttore al consumatore una serie di scompensi ben descritti dalla stessa dottoressa: “Paghiamo le chirurgiche 1.10 euro, rivenderle a 0.50 centesimi più iva è un suicidio totale. Se il governo non ci sostiene in questa operazione e la situazione rimarrà invariata, le chirurgiche scompariranno”.

Il prezzo delle mascherine, tra mille polemiche, è stato calmierato, ma altri presìdi farmaceutici oggi costano molto di più: “Il prezzo dell’alcol è triplicato, è servito per fare il gel, è servito per tante cose, quindi la produzione di alcol non è riuscita a soddisfare tutte le esigenze”.

Nell’eventualità in cui un cittadino non riesca a trovare le mascherine, quelle prodotte in casa che efficacia hanno? “Sono efficaci, non come le chirurgiche però è sicuramente meglio una protezione con il cotone che niente perché anche mentre una persona parla emette piccole gocce di saliva che potrebbero essere infette”.

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